Fine di un’era per Apple. Il colosso di Cupertino si prepara, infatti, a spostare completamente la produzione degli iPhone destinati agli Stati Uniti dalla Cina all’India entro il 2026. La notizia, riportata dal Financial Times, segna una svolta strategica storica per l’azienda guidata da Tim Cook, che accelera la diversificazione della sua catena di approvvigionamento nel pieno delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.
Secondo le anticipazioni, Apple punta a raddoppiare la produzione di iPhone in India, superando gli 80 milioni di unità annue. Un obiettivo ambizioso, considerato che oggi circa il 90% degli iPhone viene assemblato in Cina, mentre la produzione indiana copre solo un quinto del totale.
Guerra commerciale e dazi
Il cambio di rotta non arriva a sorpresa. Durante la presidenza Trump, le politiche tariffarie aggressive avevano già messo sotto pressione Apple, causando un crollo di 700 miliardi di dollari nella capitalizzazione di mercato dell’azienda. Anche se molti dazi sono stati sospesi, una tariffa del 145% sui prodotti cinesi resta ancora in vigore.
La Casa Bianca, intanto, continua a spingere affinché la produzione degli iPhone torni su suolo americano. Secondo la portavoce Karoline Leavitt, l’annuncio di Apple di voler investire 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni dimostrerebbe che “un iPhone made in USA è possibile”. Tuttavia, guardando ai costi stimati, questa rimane più una suggestione che una concreta possibilità.
L’India diventa il nuovo centro della produzione Apple
Apple ha perfezionato per decenni le sue linee produttive in Cina, collaborando strettamente con partner come Foxconn. Ora, però, sta rapidamente investendo anche in India, dove, insieme a Foxconn e Tata Electronics, ha incrementato la produzione del 60% in un solo anno.
I nuovi stabilimenti in costruzione nel sud dell’India rappresentano il futuro della produzione di iPhone. Un cambiamento definito “cruciale” da Daniel Newman, CEO della società di analisi Futurum Group: “Apple si sta muovendo a velocità record per mettere al sicuro la propria crescita, riducendo il rischio tariffario.”
Una sfida da seguire da vicino
Spostare la produzione su larga scala non è una sfida da poco: significa ridefinire catene di fornitura, formazione del personale, standard di qualità e logistica globale. Apple dovrà superare ostacoli enormi, ma il premio è chiaro: ridurre la dipendenza dalla Cina e proteggersi dalle tensioni geopolitiche future.
Nel frattempo, tutti gli occhi sono puntati sui prossimi risultati finanziari, che Apple presenterà la prossima settimana. Sarà un primo termometro per capire se questa nuova rotta sta già portando i suoi frutti.