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PAdigitale. Appalti pubblici. Donato Limone: ‘Registrare i collaudi in digitale e pubblicarli sui siti della PA’

di Donato A. Limone - Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza |

Per dare una risposta concreta al processo anticorruzione è necessario digitalizzare le azioni relative ai contratti pubblici e agli appalti

Non intendo entrare nel processo continuo delle dinamiche di modifica del Codice dei contratti. Sicuramente il “paradigma” di base del Codice e delle successive modificazioni non è stato (e forse ancora non è) quello della semplificazione normativa e amministrativa. Un cittadino normale capirebbe pochino del Codice degli appalti come di qualsiasi altra norma approvata negli ultimi 20 anni dal Parlamento. Le migliori tecniche di normazione non costituiscono un punto forte del Parlamento.

 La rubrica PAdigitale, a cura di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. Analisi e approfondimenti sul processo di attuazione della Riforma della PA. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui

Se le leggi sono fatte per il “cittadino”, questi dovrebbe poterle leggere con facilità e comprenderle con altrettanta facilità; se le leggi devono essere scritte, lette ed interpretate ad uso e consumo di pochi, è necessario che ciò si dica con chiarezza!

La semplificazione e la chiarezza normativa costituiscono quindi la base della semplificazione di procedure, processi, procedimenti, documenti, moduli ed altro. A sua volta, la semplificazione delle attività incide sulla trasparenza dell’azione amministrativa anche in termini di anticorruzione: più trasparente è l’azione amministrativa più ridotti sono i fenomeni corruttivi; se alla semplificazione si aggiunge anche la digitalizzazione dell’azione amministrativa allora la trasparenza è massima e ancor più tutto ciò incide positivamente sul processo corruttivo, circoscrivendolo a situazioni molto più sostenibili dal punto di vista sociale, giudiziario, morale, politico.

 

Il settore dei contratti pubblici costituisce l’area a più elevato tasso di rischio corruzione e quindi un settore da sempre caratterizzato da un livello molto basso di semplificazione, trasparenza, accessibilità, digitalizzazione. Per dare una risposta concreta al processo anticorruzione è necessario stabilire regole per rendere semplificate, trasparenti, digitalizzate le azioni relative ai contratti pubblici e agli stessi appalti.

La sequenza logica, amministrativa e documentale dei contratti è caratterizzata da una serie di “decisioni pubbliche” che devono essere pubblicate subito e in modo completo e chiaro sui siti web degli enti. Gli organi decidono i programmi che implicano contratti con privati (deliberazioni); i dirigenti decidono (determine) tutto ciò che serve per attivare la sequenza amministrativa per la selezione dei soggetti che partecipano agli appalti e per la scelta finale del soggetto che deve poi effettuare quanto stabilito dai bandi; e per attivare l’intera procedura contrattuale (fase della attuazione del contratto).

Tutta la catena decisionale, amministrativa e documentale deve essere formata in modalità digitale e deve essere posta a disposizione del cittadino (in rete) per le finalità di cui all’art. 1 del dlgs 33/2013. Pubblicazione sul sito delle delibere, delle determine, dei bandi, dei documenti tecnici allegati ai bandi; della composizione della commissione per le selezioni e la scelta del contraente (nomi dei componenti, curricula degli stessi, situazione giudiziaria dei componenti); dei lavori della commissione; della scelta finale; della offerta tecnica ed economica del soggetto che ha superato la selezione; del contratto firmato tra le parti e degli allegati tecnici al contratto stesso; delle azioni di avvio, sviluppo e conclusione del contratto. Lo scopo è quello di rendere trasparente tutti i passaggi di questa filiera amministrativa e documentale.

 

In particolare, un “momento cruciale” dei contratti pubblici è costituito dai collaudi (parziali, in corso d’opera, finali). Il collaudo ha lo scopo di registrare e verificare lo stato dei lavori e del contratto e di effettuare i pagamenti relativi alle fasi contrattuali esaminate. Per una trasparenza totale i collaudi dovrebbero essere registrati nella loro effettuazione (registrazione audio-video con relativa sottoscrizione di firma digitale della registrazione stessa, che costituisce anche verbale del collaudo) e dovrebbero quindi essere pubblicati sul sito.

Lo scopo è quello di informare i cittadini sui collaudatori, sulle metodologie adoperate per i collaudi, sulla tempistica, sulla verbalizzazione delle operazioni di collaudo. Questo è un modo concreto e trasparente di fare amministrazione moderna.