Concorrenza

Antitrust Ue indaga su come Amazon usa i dati dei concorrenti

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Il commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager ha avviato un’indagine preliminare per verificare l’utilizzo che Amazon fa dei dati di terze parti che operano sulla sua piattaforma.

L’Antitrust Ue ha aperto un’indagine preliminare su Amazon, per verificare se il big globale dell’eCommerce sfrutti in maniera illecita i dati dei retailer ospitati sulla sua piattaforma. Lo ha detto ieri il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, precisando che oggetto dell’indagine appena avviata saranno i dati raccolti da Amazon sulle transazioni che si concludono sulla piattaforma, comprese quelle di player rivali. In sintesi, la Commissione Ue vuole verificare se Amazon stia sfruttando in modo illecito i dati dei retailer che commercializzano prodotti in diretta concorrenza con quelli commercializzati dalla piattaforma stessa. Amazon di fatto produce un centinaio di prodotti propri con il suo marchio, che vanno dai vestiti alle batterie fino alla carta igienica.

Vestager ha detto che l’indagine vuole verificare se i dati raccolti a scopi leciti da Amazon non vengano poi sfruttati anche dall’azienda di Jeff Bezos per ottenere un vantaggio competitivo sui piccoli rivenditori per capire quali generi di prodotti siano in cima alle preferenze d’acquisto degli acquirenti.

Oltre a vendere i suoi prodotti, Amazon consente a retailer terzi di vendere le loro merci online tramite il suo marketplace. Lo scorso anno più della metà dei beni venduti da Amazon sono stati di terze parti.

Il Commissario Ue ha sottolineato che l’indagine sulle pratiche commerciali di Amazon al momento è davvero all’inizio. Gli ispettori hanno appena inviato dei questionari ad hoc ai rivenditori terzi per cominciare l’analisi.

No comment di Amazon.

Nei mesi scorsi l’Antitrust Ue, spinto dall’attivismo del commissario Vestager, ha comminato multe miliardarie nei confronti dei grandi player made in usa della Rete.

Due multe complessive per un valore di 6,76 miliardi di euro ai danni di Alphabet, la holding che controlla Google, per abuso di posizione dominante del suo motore di ricerca e del sistema operativo Android per aver favorito in modo illecito i suoi propri servizi ai danni della concorrenza. Alphabet ha fatto ricorso.

La stessa Amazon è stata condannata al pagamento di 250 milioni di euro di tasse inevase al Lussemburgo, una sentenza per la quale la compagnia Usa ha fatto appello.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Amazon è finita nel mirino anche negli Usa dove il presidente Trump ha criticato a più riprese il gigante dell’eCommerce per i danni che provoca ai piccoli rivenditori tradizionali e per l’utilizzo considerato scorretto del Servizio Postale per le sue consegne.