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Se Amazon vuole fare anche da ‘banca’ con un conto corrente per i millennials

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Amazon è in trattativa con JPMorganChase & Co e Capital One per dar vita a un proprio conto corrente destinato ai suoi clienti che ne sono sprovvisti, per esempio i millennials. Farà concorrenza alle banche o sarà solo partner con il mondo del credito?

Amazon è in trattative con grandi banche, tra cui JPMorganChase & Co. e Capital One, per dar vita a un proprio conto corrente bancario destinato ai suoi clienti che ne sono ancora sprovvisti, il target sono i giovani, i millennials che acquistano sul sito di eCommerce o con le carte prepagate o chiedono ai genitori di farlo con la carta di credito o di debito. La notizia del ‘conto giovani’ è stata pubblicata dal Wall Street Journal, a cui la fonte ha anche precisato che “l’iniziativa non necessariamente implicherebbe l’intenzione di Amazon di diventare una banca”, inoltre è troppo presto sapere se i futuri correntisti di Amazon potranno firmare assegni, pagare online le bollette o accedere a un network di bancomat per prelevare anche denaro.

 

Perché questa mossa?

Per tre motivi.

  • Amazon da diversi anni non è più solo un mero sito di eCommerce, ma è ormai un omni-channel: offre anche servizi cloud, podcast e di videostreaming on-demand fino all’ultimo business, il supermercato senza casse aperto a Seattle.
  • Con un proprio conto corrente bancario l’azienda ridurrebbe fortemente le commissioni che paga alle società finanziarie dopo le transazioni dei clienti.
  • Se diventa anche ‘banca’ viene in possesso di nuovi Big Data dei clienti: il loro reddito, le abitudini di spesa, ecc…

Le banche devono avere paura di Amazon?

Le banche tradizionali, logicamente, temono questo potenziale concorrente perché Amazon ‘ruberebbe’ loro milioni di nuovi correntisti e potrebbe tracciare la strada per gli altro Over the Top (Ott), perché ricordiamo che la nuova regolazione bancaria PSD2, in vigore nell’Ue dal 13 gennaio, consentirà ai grandi player del web di accedere ai dati sui conti bancari degli utenti e di entrare in concorrenza diretta con le banche sui pagamenti. Per la precisione Google, Apple, Facebook, Amazon, ecc… per fare anche da banca nell’Unione europea dovranno attendere settembre 2019 perché si sta lavorando all’infrastruttura tecnologica e della sicurezza e a un registro elettronico delle Fintech gestito dall’Eba, l’authority bancaria europea.

Al momento nel settore bancario Amazon sembra arrivare più come partner che come distruptor. Di sicuro molti utenti gli affiderebbero il c/c, come emerge da un recente sondaggio condotto su mille clienti Amazon da LendEdu, specializzato nei prestiti agli studenti: il 38% ha dichiarato che si fiderebbe di Amazon per gestire le proprie finanze allo stesso modo di una banca tradizionale.

Perché i contatti con JPMorgan?

JPMorgan e Amazon si conoscono bene. Dal 2002 ha emesso carte di credito con marchio Amazon e le due società collaborano per un’iniziativa volta a far fronte ai crescenti costi sanitari per i propri dipendenti. Inoltre l’amministratore delegato di JPMorgan, James Dimon, ha dichiarato di essere entrato a far parte di Amazon come dirigente negli anni ’90 e considera Jeff Bezos, il Ceo della società, un “amico di famiglia”. Mentre Capital One è uno dei maggiori istituti bancari che utilizzano il Clou di Amazon.

Amazon Fintech

L’Amazon-card, qualora dovesse nascere non sarebbe il primo tentativo di Fintech della società.  L’anno scorso ha iniziato a provarci con Amazon Pay, che trasforma l’account dei clienti in un digital wallet, in un portafoglio elettronico, per fare acquisti sicuri anche su altri siti di eCommerce, ma quest’ultimi spesso gli chiudono la porta non accettando questa modalità di pagamento.

Per questo ‘il conto Amazon’ dovrà essere un sostanziale passo in avanti rispetto al sistema Amazon Pay.

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