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Al via studio sull’ecosistema blockchain italiano

All’inizio del mese è stata affidata all’Italia la presidenza europea dell’EU Blockchain Partnership. Un primo importante riconoscimento, che per un anno condivideremo con Svezia e Repubblica Ceca, di quanto fatto dal nostro Paese per la promozione e la diffusione della tecnologia blockchain sul mercato nazionale, soprattutto tra aziende e consumatori.
Si tratta di un’opportunità unica per promuovere ulteriormente la conoscenza e l’utilizzo di questa tecnologia a beneficio di cittadini ed imprese rafforzando la cooperazione in ambito UE”, ha dichiarato in quell’occasione Marco Bellezza, Consigliere giuridico del Ministro Di Maio per le comunicazioni e l’innovazione digitale e Coordinatore della delegazione italiana della EU Blockchain Partnership.

Un ulteriore tassello a questo percorso è stato aggiunto dal Centre for Entrepreneurship, SMEs, Regions and Cities dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha annunciato l’intenzione di condurre, sul territorio nazionale, uno studio che avrà come oggetto lo sviluppo dell’ecosistema blockchain italiano.

L’iniziativa sarà finanziata dal Ministero dello Sviluppo economico e si focalizzerà sulle implicazioni di questa tecnologia emergente su startup e piccole e medie imprese italiane.
L’Italia è la prima in Europa a condurre questo tipo di studio, confermando il ruolo di primo piano che il Paese sta assumendo nello scenario internazionale sui temi legati alla digitalizzazione – ha commentato Bellezza – la Blockchain e in generale le tecnologie emergenti possono innescare nuovi percorsi di sviluppo per le nostre startup e PMI ed iniziative come lo studio OCSE ci aiuteranno a verificare l’impatto delle misure messe in campo dal Ministro Di Maio”.

Secondo un recente studio IDC, la spesa europea in soluzioni blockchain applicate in diversi settori economici e dei servizi, sia pubblici che privati, potrebbe raggiungere i 674 milioni di euro a fine 2019, mentre entro i prossimi quattro anni gli investimenti complessivi in Europa occidentale dovrebbero arrivare a superare i 3,5 miliardi di dollari.

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