La doppia faccia di Sam Altman

Al ceo di OpenAI non piace la bozza dell’AI Act e minaccia di lasciare l’Ue. Ma non aveva chiesto regole?

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La doppia faccia di Sam Altman. Agli Usa ha chiesto di regolare l'IA, perché pericolosa come il nucleare e poi critica la bozza del Regolamento europeo.

La doppia faccia di Sam Altman. Il ceo di OpenAI ha supplicato il Senato degli Stati Uniti per introdurre una regolamentazione all’intelligenza artificiale generativa, come al “suo” GPT-4, perché “è uno strumento e non una creatura che va tenuto a bada, limitato per legge, controllato da un’agenzia internazionale che fissi regole per tutti, come è stato fatto con gli armamenti nucleari”. 

E poi Altam, una settimana dopo dall’audizione, in viaggio in Europa, si dice preoccupato dalla bozza dell’AI Act. “È sovraregolamentata, ma abbiamo sentito che sarà ritirata“, ha detto a Reuters.

Mentre a margine di una tavola rotonda all’University College di Londra, il ceo di OpenAI è stato più chiaro. Ha detto che OpenAI potrebbe “cessare di operare” nell’Unione europea se non è in grado di rispettare le disposizioni della nuova legislazione sull’intelligenza artificiale.

Al ceo di OpenAI non piace la classificazione di GPT-4 “come ad alto rischio”

Ad Altam non va giù, come prevista della bozza del Regolamento sull’IA, la classificazione dei sistemi “ad alto rischio”, in cui sono inseriti anche Gpt-4, Bard di Google, ecc…

Secondo l’attuale testo-bozza, questi sistemi di intelligenza artificiale generativa saranno obbligati a rispettare maggiori misure di sicurezza. Inoltre, prevede di rivelare se un contenuto è prodotto con ChatGPT e da altre IA generative.

OpenAI ha precedentemente sostenuto che i suoi sistemi di uso generale non sono intrinsecamente ad alto rischio.

“Se possiamo conformarci, lo faremo, e se non possiamo, smetteremo di operare… Ci proveremo. Ma ci sono limiti tecnici a ciò che è possibile”, ha detto Sam Altman.

Vedremo. Ricordiamo che la piena applicabilità del Regolamento sull’intelligenza artificiale richiederà tempo, dopo il voto finale del Parlamento Ue previsto entro gli inizi del 2024. A Key4biz,  Brando Benifei, europarlamentare Pd/S&D, uno dei due correlatori al testo con emendamenti alla proposta della Commissione Ue del Regolamento sull’IA, ha detto: “Stiamo valutando se accelerare la sua applicazione, subito dopo la sua approvazione, per i grandi sistemi più potenti, come ChatGPT, per non arrivare tardi su alcuni problemi già presenti causati dall’IA generativa”.

Aggiornamento, 26 maggio. Sei ore fa Sam Altman ha scritto questo tweet in cui dichiara di non voler lasciare l’UE

Per saperne di più:

Guarda la videoitervista con Brando Benifei