“Noi stiamo facendo un progetto di sviluppo della rete anche al servizio dell’intelligenza artificiale. Chiaramente noi continuiamo la nostra opera di infrastrutturazione in tutta Italia, però in parallelo stiamo andando a completare e ad arricchire la nostra infrastruttura. In particolare, nell’ultimo anno abbiamo cominciato a realizzare una rete di Edge Data Center, piccoli data center distribuiti su tutto il territorio nazionale, su una infrastruttura pronta, all’interno dei nostri Pop di rete. Ne abbiamo già attivi tre: a Roma, Milano e Pescara e in piano entro l’anno prossimo ne abbiamo altri 16”, ha detto Giuseppe Gola, Amministratore delegato e Direttore Generale di Open Fiber nel suo intervento all’edizione 2025 del Digital Innovation Forum – ComoLake2025 in corso a Cernobbio. Key4Biz è media partner.
L’Edge Computing sposa la fibra
“Si tratta di una evoluzione fondamentale nella evoluzione della rete, perché praticamente avviciniamo fisicamente i dati e la capacità computazionale dell’Edge Computing ai clienti e alle applicazioni”, aggiunge Gola. “Questa cosa migliora radicalmente la qualità del servizio e va a completare la disponibilità di banda della fibra con la vicinanza fisica che permette di ridurre in maniera sostanziale il tempo di latenza in un rapporto anche di uno a cento rispetto a distanze maggiori”.
Gola: ‘Le applicazioni dei clienti direttamente nella nostra rete’
Questo connubio permette alla rete di Open Fiber di creare nuove applicazioni e un nuovo modo di fornire il servizio di rete. “Ad esempio, una cosa molto interessante è la realizzazione delle cosiddette Cdn (Content delivery network) – aggiunge Gola – per cui noi andiamo a fornire i contenuti video con una qualità sostanzialmente maggiore perché avviciniamo il video al cliente finale”.
“Tutto questo va nella direzione di fare della rete non più soltanto una infrastruttura passiva, ma una infrastruttura completa in cui tutti i clienti e gli operatori potranno andare ad installare direttamente le loro applicazioni, i loro servizi sulla nostra rete senza dover realizzare una loro infrastruttura”.