L'intervista

AI Gigafactory Ue, Basso (Pd): ‘Genova candidata ideale. Triangolo digitale con Bologna e Milano’

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Il Senatore del Pd Lorenzo Basso intervistato da Key4Biz chiede al Sistema Paese di fare squadra per una proposta italiana nella corsa europea alle 4 o 5 Gigafactory Ue: 'Il bando uscirà a novembre, il Governo sostenga la candidatura forte di Genova che ha le carte in regola per concorrere a livello continentale per ospitare uno dei centri di supercalcolo in grado si sviluppare l'AI e il quantum computing europeo del futuro'.

“Per non perdere l’occasione delle AI Gigafactory, l’Italia deve fare un lavoro di squadra e tessere la sua tela a Bruxelles portando avanti la candidatura migliore, che è quella di Genova. Non è scontato avere una Gigafactory in Italia, anzi. Per questo serve fare squadra a partire dal Governo”. Così racconta a Key4Biz in questa lunga e appassionata intervista il Senatore del Pd Lorenzo Basso, esperto di tecnologie e promotore del DDL sul quantum computing, che chiede al Governo di prendere direttamente in mano il timone della partita europea per una delle 4 o 5 AI Gigafactory da individuare entro dicembre, che la Commissione intende finanziare, movimentando un totale di 20 miliardi di euro, nel quadro dell’AI Continent Action Plan presentato il 9 aprile scorso. Sono state 76 le proposte arrivate da 16 Stati membri, circa 60 siti candidati.

L’Italia è in partita?

“L’Italia è pienamente in partita – dice Basso – saranno 4 o 5 le Gigafactory europee e i grandi paesi europei sono tutti interessati a ospitarne uno”.  Una partita, quella delle AI Gigafactory, molto più complessa di quella delle 13 AI Factory già decise a livello europeo, con il supercomputer del CINECA a Bologna che si è già aggiudicato uno dei posti. “La corsa alle AI Giga Factory avviene su scala continentale, l’Italia dovrà competere con altri grossi poli di altri paesi Ue”, dice Basso: “Per avere qualche possibilità di farcela dobbiamo fare sistema”.

Cosa sono le 5 AI Gigafactory Ue?

Si tratta di enormi centri di calcolo, comparabili per potenza ai grandi hyperscaler americani, che l’Unione Europea vuole realizzare sul suo territorio per disporre di armi tecnologiche necessarie per garantire la nostra sovranità digitale e uno sviluppo autonomo dell’AI. L’obiettivo dichiarato nella strategia Ue è formare e sviluppare modelli di AI complessi, 4 volte più potenti delle AI Factory, movimentando come detto 20 miliardi di euro tramite lo strumento finanziario dedicato InvestAI.

Su quali basi la candidatura di Genova?

Genova ha formalizzato la sua candidatura da parte della Regione Liguria e di Leonardo. La sede proposta è la collina degli Erzelli, un grande campus tecnologico in ecosistema con l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), centro di eccellenza per la robotica e il quantum computing, l’Università di Genova e Liguria Digitale.

I punti di forza della candidatura sono il Supercomputer Davinci-1 di Leonardo, il Progetto MNESYS (neurotecnologie), Start4.0 (centro di competenza su sicurezza infrastrutture), Progetti su robotica umanoide (IIT), sviluppo tecnologie quantistiche, il Protocollo “Genova Capitale del Supercalcolo” firmato il 28 marzo 2025. Il coinvolgimento del CNR, capofila del competence center nazionale Start 4.0 che ha sede a Genova.

Quali sono gli altri poli in valutazione nazionale?

In valutazione accanto a Genova c’è anche Bologna (Data Valley), con una forte candidatura potenziale grazie a CINECA, ECMWF, tecnopolo e già sede, come detto, di una delle 13 AI Factory europee. Infine, c’è anche il terzo polo formato da Torino e Pavia, citate come ipotesi di siti in valutazione, ma senza un dossier pubblico.

Cosa si è impegnato a fare il Governo?

Il Governo, per bocca del ministro del MIMIT Adolfo Urso, ha confermato l’impegno a presentare una candidatura italiana forte al bando formale Ue EuroHPC atteso a fine 2025 (a novembre). Selezione delle 4 o 5 Gigafactory europee, modello di finanziamento pubblico-privato con possibile contributo pubblico fino al 35% del CAPEX. L’operatività è prevista nel 2026-2027 con l’avvio dei cantieri e le prime fasi operative: data center di nuova generazione, approvvigionamento di oltre 100 mila acceleratori AI per ciascun sito, messa in servizio progressiva.

Quali sono i requisiti chiave per la candidatura?

Fra i criteri chiave, la capacità di frontiera con più di 100mila acceleratori AI, sul lato energia e raffreddamento la potenza elettrica garantita, fonti rinnovabili, efficienza idrica/termica, sicurezza. Connettività e dati con backbone a banda altissima e bassa latenza, Data Labs per la gestione dati di qualità. Autorizzazioni rapide, compatibili con la timeline della Ue: bando finale entro il 2025 e cantieri nel 2026.

Perché Genova è la candidatura ideale?

“In questa partita, bisogna muoversi insieme – dice Basso – la candidatura di Genova arriva dal basso, ma è il Governo che deve sostenerla superando ogni divisione. Bisogna fare squadra anche a Bruxelles, perché stiamo parlando di un investimento (si parla di circa 4 miliardi di euro come ricaduta locale ndr) che non è soltanto relativo alle risorse che arrivano sul territorio per costruire l’hyperscaler per ospitare i modelli AI. Qui stiamo parlando di una struttura che dà un vantaggio competitivo al Sistema Paese e che di fatto è l’unico progetto di frontiera paragonabile a quello che sta avvenendo in paesi che sono molto più avanti di noi”. L’AI Continent Action Plan è l’unico piano d’azione operativo dell’Europa per competere a livello globale sulle infrastrutture abilitanti per uno sviluppo autonomo dell’AI.

“Il tema non è portare in una città dei finanziamenti, ma avere nel nostro Paese un accentratore di investimenti, competenze tale per cui possa trascinare poi tutto il Paese”, aggiunge il Senatore.   

Un nuovo triangolo digitale Genova-Bologna-Milano?

Fra i punti di forza di Genova, la vicinanza al mare come porta del Mediterraneo dei dati al Nord Europa, utile sul versante dell’approvvigionamento energetico e raffreddamento e per l’approdo di numerosi cavi sottomarini, altro aspetto alquanto favorevole. “Il ragionamento è che avendo già una AI Factory a Bologna, sull’asse Genova-Bologna passando per Milano – sede della maggior parte dei data center del Paese e punto di snodo del traffico dati verso il Nord Europa – si può ricreare nel paese un triangolo digitale in grado di trascinare l’intero Paese a recuperare il terreno perduto”, chiude Basso. Genova, Bologna e Milano sono vicine e si potrebbe mettere a sistema questi tre poli in ottica di nuovo triangolo tecnologico del Paese. Il tempo stringe, il bando Ue è a novembre. Bisognerà vedere le caratteristiche richieste.

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