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AI Act, la bozza del testo finale. I Paesi hanno poco tempo per analizzarlo e la Francia punta a modificarlo

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A pubblicarlo il giornalista Luca Bertuzzi di Euractiv, ma non con un articolo sulla testata: ha preferito condividere le 892 pagine direttamente su un cloud con questa motivazione: “Il 2 febbraio il testo sarà adottato a livello formale dai capi delegazione degli Stati membri. C’è poco tempo per i Paesi di analizzarlo. E la Francia cerca ancora alleati per modificarlo, altrimenti influenzerà l’attuazione del Regolamento”.

Il testo finale dell’AI Act è di 892 pagine, suddiviso in 4 colonne con l’ultima a destra in cui si leggono le bozze concordate nel famoso accordo politico raggiunto nel Trilogo di dicembre scorso. Ma molti aspetti chiave sono demandati proprio gli incontri tecnici in corso per ufficializzare il deal. A pubblicare in esclusiva il testo è stato il giornalista Luca Bertuzzi di Euractiv, ma non con un articolo sulla testata. Ha preferito condividere il testo direttamente su un cloud con questa motivazione: “Il documento è stato condiviso con i Paesi dell’UE ieri pomeriggio, prima di una discussione mercoledì all’interno del Gruppo di lavoro Telecom, un organo tecnico del Consiglio dell’UE, e dell’adozione formale a livello di ambasciatori (ovvero COREPER) il 2 febbraio”. Dunque, il 2 febbraio il testo sarà adottato a livello formale dai capi delegazione degli Stati membri. 

“C’è poco tempo per i Paesi di analizzarlo. E la Francia cerca ancora alleati, altrimenti influenzerà l’attuazione del Regolamento”

“Pertanto”, ha spiegato Bertuzzi, i tempi sono piuttosto stretti e i delegati nazionali non avranno abbastanza tempo per analizzare l’intero testo, ma dovranno concentrarsi sugli articoli chiave”.

“La Francia”, ha aggiunto, “sta ancora sondando il terreno con altri Paesi sulla possibilità di formare una minoranza di blocco, almeno per ritardare il voto del COREPER, con l’obiettivo di inserire alcune concessioni nel testo”. 

Si sa che a Macron non piace il testo: “Può bloccare l’innovazione”, questa la scusa. 

“Al COREPER”, ha detto Bertuzzi, “i governi europei saranno chiamati a rispondere sì o no, poiché la presidenza belga non accetta alcun commento o riserva in questa fase avanzata”.

“Finora Parigi”, ha concluso, “non è riuscita a costruire una minoranza di blocco, ma il quadro diventerà più chiaro quando gli Stati membri forniranno il loro feedback a livello tecnico. Ma se la Francia non ottiene alcuna concessione in questa fase, manterrà la pressione per influenzare l’attuazione della legge sull’AI, in particolare in termini di diritto derivato, poiché il dossier rimane una massima priorità nazionale”.

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