Il regolamento

Agcom, modem libero svincolato dall’abbonamento

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L’Autorità approva nuove regole che sganciano la scelta del router di accesso alla Rete dall’abbonamento con il provider di connettività. Il commissario Antonio Nicita: ‘Il pacchetto contribuirà a rafforzare la libera e consapevole scelta dei consumatori italiani e la creazione di un ecosistema competitivo’.

Libertà di modem, il Consiglio dell’Agcom dopo un’ampia consultazione pubblica, dà il via libera a nuove regole, che di fatto svincolano la scelta del router di accesso online da rete fissa dall’abbonamento del provider di connettività. Si tratta di una grossa novità, in linea con il regolamento Ue sull’accesso ad una rete Internet aperta, visto che ad oggi il modem viene di fatto venduto, ceduto in comodato d’uso o noleggiato dall’operatore insieme al pacchetto di accesso.

“Al fine di consentire scelte consapevoli e informate, nonché di tutelare i consumatori finali, la decisione dell’Autorità delinea gli elementi essenziali e il dettaglio dei prezzi e delle modalità di vendita dei terminali e dei servizi collegati ricadenti sui fornitori di servizi di accesso alla rete, in base a quanto previsto agli articoli 70 e 71 del Codice delle comunicazioni elettroniche”, si legge nella nota dell’Autorità.

Il provvedimento, relatore Antonio Nicita, (delibera 348/18/CONS) ha confermato “il diritto degli utenti di scegliere liberamente i terminali di accesso ad Internet da postazione fissa, fissando al contempo specifici obblighi sugli operatori, finalizzati a garantire scelte consapevoli e informate da parte dei consumatori finali”.  

“Dal punto di vista tecnico, gli operatori di reti pubbliche di comunicazioni e i fornitori di servizi di comunicazione accessibili al pubblico non potranno rifiutare di collegare apparecchiature terminali alla propria rete se l’apparecchiatura scelta dall’utente soddisfa i requisiti di base previsti dalla normativa europea e nazionale, né imporre all’utente oneri aggiuntivi o ritardi ingiustificati, ovvero discriminarne la qualità dei servizi inclusi nell’offerta, in caso di collegamento ad un’apparecchiatura terminale di propria scelta”, precisa l’Autorità.

In altre parole, nel pacchetto Internet non dovrà per forza essere incluso il terminale del provider, che non potrà nemmeno imporre un sovrapprezzo agli utenti che sceglieranno un modem alternativo, purché ovviamente con le caratteristiche tecniche adeguate e necessarie per funzionare. Di fatto gli utenti potranno acquistare il modem che vogliono e usarlo per l’accesso online, compatibilmente con i vincoli tecnici che ovviamente restano.

Il nuovo regolamento prevede inoltre che il fornitore di accesso alla rete dia assistenza tecnica al cliente per la configurazione anche se dovesse scegliere un modem alternativo. “Eventuali motivate restrizioni da parte degli operatori dovranno essere approvate dall’Autorità”, precisa l’Autorità, che fissa una serie di paletti contrattuali per gli operatori, che in futuro non potranno vincolare la scelta degli utenti con condizioni (prezzo, volumi di dati o velocità, o altre pratiche commerciali).

In caso di offerta abbinata del terminale con i servizi di connettività, sarà necessario precisare in modo chiaro le condizioni di fornitura lasciando sempre aperta la possibilità per il consumatore di scegliere un terminale diverso, offrendo inoltre le specifiche tecniche per il funzionamento.

In particolare, se il modem sarà ceduto dagli operatori a titolo oneroso, dovranno essere precisati eventuali costi di installazione, il numero e il valore delle rate di noleggio e le condizioni di riscatto della proprietà del terminale. Se invece il terminale sia fornito gratis, il consumatore dovrà poter conoscere le condizioni economiche e tecniche aggiuntive collegate a tale fornitura e ogni altra informazione utile a distinguere le condizioni contrattuali relative al servizio di accesso ad Internet rispetto all’uso del terminale e i servizi correlati. Inoltre, nel caso di recesso, la mancata restituzione di un’apparecchiatura terminale non utilizzata dall’utente, ancorché ceduta a titolo non oneroso, non dovrà generare oneri aggiuntivi per l’utente. Insomma, la restituzione del modem a fine contratto non sarà più un costo aggiuntivo per il cliente.

“Con questa misura – ha sottolineato Nicita – l’Autorità specifica le misure di trasparenza e di interoperabilità necessarie per garantire l’accesso ad un Internet aperta, come definita dal legislatore europeo, coniugando due libertà economiche che vanno salvaguardate: quella della libera scelta dell’utente dell’apparecchiatura terminale e quella commerciale dell’impresa anche attraverso offerte abbinate”. Il pacchetto di misure adottato, ha spiegato Nicita, “contribuirà a rafforzare la libera e consapevole scelta dei consumatori italiani e la creazione di un ecosistema competitivo, favorevole all’innovazione tecnologica, sia in termini di servizi di connettività più performanti che di sviluppo di apparecchi terminali più evoluti e rispondenti alle necessità dei cittadini”.