L'intervista

‘Accanto al Governo per gli obiettivi dell’agenda digitale’. Intervista a Giuseppe Recchi (Telecom Italia)

a cura di Raffaella Natale |

Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, a Key4biz: 'I nostri investimenti dimostrano che siamo un'azienda di sistema che si affianca agli obiettivi dell'agenda digitale del governo per dotare il nostro Paese delle infrastrutture che gli servono per lo sviluppo'.

Telecom Italia continua a investire nella banda ultra larga. Dopo aver presentato a Londra nei giorni scorsi il nuovo Piano industriale triennale, l’operatore tlc guarda avanti e continua la sua azione per portare le connessioni veloci in tutta Italia, a partire dalle aree in digital divide come quelle del sud, senza tralasciare l’aspetto più importante: la necessità di digitalizzare l’intera pubblica amministrazione.

Ne abbiamo parlato con Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, in occasione della presentazione dei nuovi investimenti per portare la banda ultra larga in 223 nuovi comuni calabresi. Si tratta di un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro così ripartito: 63,5 milioni di finanziamento pubblico tramite l’utilizzo dei fondi europei FESR e 36,6 milioni stanziati da Telecom Italia.

 

Key4biz. E’ vero che in Italia manca connettività e si investe poco nel settore tecnologico?

Giuseppe Recchi. Questo è un falso mito. La rete che ha costruito Telecom Italia dà banda fino a 7-10 megabit al secondo al 90% della popolazione. Nessuna società investe tanto quanto noi nel nostro Paese.

Key4biz.  Investimenti futuri?

Giuseppe Recchi. Abbiamo appena presentato il nostro piano industriale triennale. Il nostro futuro si racchiude nel numero degli investimenti per lo sviluppo della rete. Sono dieci miliardi in tre anni solo in Italia. Si tratta di un numero molto importante che dimostra come Telecom Italia sia un’azienda di sistema che coglie l’opportunità che il mercato italiano offre e che si affianca agli obiettivi dell’agenda digitale del governo per dotare il nostro Paese delle infrastrutture che gli servono per lo sviluppo.

Key4biz. Il mercato italiano dell’audiovisivo e delle tlc è in piena trasformazione. Si parla dell’imminente arrivo di Netflix, siete pronti?

Giuseppe Recchi. Noi siamo pronti per tutti. C’è in corso una trasformazione del nostro settore verso l’aumento di velocità di connessione e verso un aumento dei servizi a imprese e consumatori. Noi ci poniamo in questa fotografia come gli abilitatori di questo sviluppo e di questo cambiamento culturale. Quello che però è veramente importante che succeda è che ci sia anche un uguale sviluppo da parte della Pubblica amministrazione, che si digitalizzi più in fretta possibile. Quanto più i servizi ai cittadini saranno digitali, penso agli uffici pubblici, agli ospedali, alle scuole, tanto più la domanda che ne conseguirà di infrastrutture digitali permetterà a operatori come noi di vedere il nostro Paese investire per dotarci della connettività di cui abbiamo bisogno.

Key4biz. A che punto siete con i lavori per la banda ultra larga in Calabria?

Giuseppe Recchi. Siamo già molto avanti. Siamo partiti a novembre 2014 e in nove mesi abbiamo completato il progetto che collegherà 223 comuni a banda larga e ultra larga. Parliamo di 980 sedi della PA…penso a scuole, pubblici uffici, Asl, ospedali che viaggeranno a una velocità di oltre 100 Mbps. Stiamo quindi portando la fibra ottica in questa regione.

Siamo partiti dalla Calabria e da altre regioni del sud, cosa che dimostra che quando c’è la collaborazione tra pubblico e privato si possono fare cose eccezionali.

Key4biz. Qual è stata la chiave del successo per la Calabria?

Giuseppe Recchi. La Calabria è stata all’avanguardia per raccogliere fondi strutturali, europei, nazionali, che uniti ai fondi privati di Telecom Italia hanno prodotto questo progetto da 100 milioni di euro con enormi ricadute sui territori e soprattutto con benefici per il collegamento e la digitalizzazione di una regione e per il suo sviluppo.

Key4biz. Un successo quindi?

Giuseppe Recchi. Questa giornata racconta lo stato di avanzamento del progetto. C’è una sala piena di persone, ci sono i sindaci dei 223 comuni coinvolti inizialmente e quelli degli altri 180 coinvolti nel progetto di Infratel. Tutto questo dimostra che quando c’è un buon sviluppo e buone idee i territori alla fine raccolgono.