La denuncia di FiberCop alla Ue per presunti aiuti di Stato a Open Fiber rischia di mandare a monte la revisione del Piano Italia 1 Giga con il taglio di 700mila civici richiesto da Open Fiber, che il Governo ha messo a punto e condiviso con Bruxelles per salvare i fondi del PNRR.
La revisione, data per fatta dall’Italia e informalmente già approvata e condivisa dalla Ue, rischia adesso di saltare visti gli ultimi sviluppi dello scontro fra Fibercop e Open Fiber.
La segnalazione di Fibercop sul tavolo del Governo
La segnalazione di Fibercop alla Ue per presunti aiuti di Stato arriva sui tavoli del Governo, scrive oggi il Sole 24 Ore, che avrà ora 20 giorni lavorativi di tempo per rispondere. In definitiva il Governo dovrà rispondere entro il 20 novembre prossimo.
I presunti aiuti di Stato riguardano di fatto le aree bianche per un ammontare compreso fra 2 e 4,5 miliardi. Open Fiber aveva attivato l’articolo 24 della concessione per il riequilibrio delle condizioni economico-finanziarie, chiedendo e ottenendo l’allungamento della durata della concessione mediamente di sette anni e 660 milioni di sovvenzioni aggiuntive, di cui 50 milioni già anticipati, e il resto da corrispondere a rate in tre anni a partire dal 2027.
Italia 1 Giga, proposti 700mila civici in meno
Nella denuncia di Fibercop, anche se questo non rientra nel conteggio dei presunti aiuti di Stato, si parla anche della possibilità di tagliare 700mila numeri civici dagli otto lotti delle aree grigie aggiudicati a Open Fiber.
La riduzione dei 700mila numeri civici fa tra l’altro parte di un pacchetto complessivo che riguarda il PNRR che sarà portato dall’Italia all’Ecofin del 13 novembre. Per quanto riguarda le aree grigie la soluzione avrebbe già ottenuto, come detto, il benestare informale della Ue.
Cosa può succedere?
Se saltasse la correzione del Piano Italia 1 Giga concordata informalmente con Bruxelles, ricorda il Sole 24 Ore, l’Italia perderebbe i fondi del PNRR relativi al piano stesso e dovrebbe intervenire sulla manovra per compensare l’ammanco.
Alla fine, Bruxelles avrà un ruolo centrale per decidere il futuro del Piano Italia 1 Giga ma anche quello dell’intero PNRR del nostro paese, che rischia di dover subire una correzione in manovra per compensare eventuali sforbiciate.


