Smart city, la Commissione Ue chiede condivisione best practice

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Iniziativa di open planning per la nascita di un mercato Ue dei servizi smart city e condivisione best practice tra tutti gli stakeholders. Neelie Kroes: ‘Primi beneficiari di questa nuova coopetition europea saranno proprio i cittadini’.

Europa


Smart City_EU

di Flavio Fabbri

 

Condividere, collaborare e innovare, sono i tre pilastri su cui poggia il nuovo piano europeo per lo sviluppo rapido delle smart city e di un’economia digitale. La Commissione europea ha lanciato una chiamata a tutti coloro che a qualsiasi livello, amministrazioni pubbliche, aziende, innovatori, associazioni, investitori, hanno a che fare con i progetti locali e internazionali di ‘Smart cities & Smart communities‘.

 

Primi beneficiari di tale processo di crescita condivisa e collaborativa sono proprio i cittadini, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, “che in tal modo potranno in breve tempo vivere in città intelligenti e a misura d’uomo“. “Se gli amministratori e i decisori politici si impegnano nel percorso d’innovazione, entro pochi anni la gran parte dei cittadini europei vivrà in smart cities“, ha commentato anche il Commissario europeo per l’energia, Günther Oettinger.

 

C’è tempo fino a giugno 2014 per rendere pubblici i progetti e i piani operativi, appena presentati, in corso d’opera o già realizzati, e far conoscere ai partner europei best practice e dati per una comune e più rapida crescita economica, sociale, culturale ed industriale, e per la nascita di un mercato delle tecnologie e dei servizi smart city.

 

L’iniziativa è stata presentata a Bruxelles la scorsa settimana ed è finalizzata ad arricchire e sostenere tutte i progetti europei dedicati alle città intelligenti, tra cui: la European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities, i networks Smart Cities Stakeholder Platform, Green Digital Charter, Covenant of Mayors, CIVITAS.

 

Non si tratta di partnership classiche o di alleanze vecchia maniera, ma di uno spazio collettivo per l’open planning, dove da un lato si collabora e si mette a fattor comune ciò che di buono si è fatto in tutta Europa, in tema di smart city, dall’altro si procede su di un livello di competizione massimo, volto comunque ad innalzare i livelli di qualità e di efficienza.

 

Un momento di coopetion (neologismo che, allo stesso tempo, sta ad indicare la tendenza alla collaborazione e alla competizione) mirato alla ricerca dei giusti partner, all’individuazione delle giuste tecnologie adatte al territorio e delle giuste soluzioni ai problemi, con il fine di sviluppare nuove occasioni di crescita, di lavoro, di business, di occupazione.