Nuovo smart city hub nello Stato di New York: subito 30 milioni di dollari per lo sviluppo economico del territorio

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Grazie alla volontà del governatore Andrew Cuomo, alle partnership efficaci di centri di ricerca, PA e aziende, nasce ad Albany un centro di ricerca ad alto tasso di innovazione tecnologica per promuovere cultura, lavoro ed economia.

Stati Uniti


Smart city Albany

Nasce nello Stato di New York, precisamente ad Albany, il primo Smart City Hub della regione con lo scopo di promuovere cultura dell’innovazione e assicurare sviluppo economico al territorio. La sede dello Smart Cities Technology Innovation Center (Sciti) è stata individuata in uno dei più antichi edifici della cittadina (230 km a Nord di New York), il Kiernan Plaza, vecchio di 113 anni, e questo ha consentito all’amministrazione pubblica di riqualificare la zona (vecchia stazione ferroviaria in disuso), ristrutturare l’edificio, recuperare un quartiere intero e dare lavoro a molte persone.

 

Dietro al progetto c’è il SUNY College of Nanoscale Science and Engineering, un centro d’eccellenza nella ricerca che dal 2004 è tra i primi al mondo nel settore delle nanotecnologie, dell’ICT applicata all’economica e alle bioscienze. Vi lavorano ben 3100 ricercatori e tra i partner si annotano realtà del calibro di IBM, Intel, Samsung, Toshiba.

 

Si tratta di un hub fortemente voluto e sostenuto dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, presidente del Consiglio regionale per lo sviluppo economico, che ha dichiarato in più occasioni l’intenzione di portare lo Stato di New York tra le aree più sviluppate da un punto di visto dell’innovazione tecnologica ed economica a livello mondiale.

 

Per lo Smart Cities Technology Innovation Center di Albany ci sono da subito 30 milioni di dollari, frutto di investimenti pubblici e privati finalizzati alla crescita del progetto da un punto di vista del coinvolgimento della popolazione, della ricerca applicata alla sicurezza urbana, dell’utilizzo di sensori digitali sparsi sul territorio urbano, dei software più avanzati destinati al controllo e il monitoraggio del traffico, della protezione delle infrastrutture critiche (difesa, strade, ponti, comunicazioni, energia, acqua), del risparmio energetico (smart grid/smart meters/rinnovabili/smart building), del riciclaggio dei rifiuti, della gestione delle risorse idriche, della mobilità alternativa, dell’impatto ambientale, della riduzione dell’inquinamento.

 

Al suo interno, massima importanza è stata riconosciuta alle attività di formazione, approfondimento, training e didattica. Un dato di estrema rilevanza, con significativi investimenti nella nuova forza lavoro che dovrà essere in grado di saper utilizzare le tecnologie smart city e diffondere cultura dell’innovazione.

 

Presso lo Sciti si raduneranno le migliori aziende ICT al mondo, tra cui IBM e Cisco (top global vendor di tecnologie smart city, secondo Navigant Research), che hanno già aderito all’appello di Cuomo.

 

(f.f.)