Siemens ridisegna un pezzo di Vienna: 40 milioni di euro per il progetto Aspern Smart City

di

Segui il progetto Smartcity4Italy anche su Facebook, Twitter e LinkedIn.


Smart City è un progetto Key4biz-NetConsulting


|

240 ettari di quartiere ICT per 20 mila abitanti, con scuole, uffici, appartamenti, parchi, cinema, teatri, centri di ricerca, distretti universitari e tanti posti di lavoro qualificato per i suoi residenti.

Austria


Smart City Vienna

Partirà tutto dopo l’estate, quando un gruppo di aziende, guidate da Siemens, darà il via ai lavori di quella che al momento si presenta come una delle più rilevanti iniziative europee di innovazione tecnologica urbana: Aspern Smart City Research Project.

 

Situato a Est, oltre il Danubio, Aspern è oggi il 22° distretto della Capitale austriaca. Non si tratta di un quartiere dormitorio o in stato di abbandono, bensì del più antico insediamento di Vienna, citato per la prima volta, col nome di Asparn, in un documento ufficiale del 1258. Qui sorgerà nei prossimi 5 anni un laboratorio di ricerca per l’applicazione di innovative soluzioni ICT destinate alle smart grid, al riciclo dei rifiuti, alla riduzione dell’inquinamento, allo sviluppo della low carbon economy, ai nuovi sistemi di trasporto intelligenti (ITS), a edifici di nuova generazione (smart buildings), alla piena sostenibilità ambientale delle attività produttive e logistiche.

 

Vienna rientra già da tempo nella Top 10 delle città più innovative del mondo. Spesso la ritroviamo tra le prime 5 smart city dell’Unione europea. Si parte quindi da una posizione vantaggiosa, per un ulteriore miglioramento dei dati relativi all’ambiente, alla green economy, alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche ed energetiche. Non a caso, proprio qui, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha annunciato l’apertura di un ufficio dedicato alle energie rinnovabili.

 

I partner del progetto guidato da Siemens partiranno da Aspern, il prossimo primo ottobre, per realizzare un nuovo quartiere simbolo dell’innovazione e della massima qualità della vita, disegnando nuovi edifici, strade e parchi. Entro il 2030, assicurano dal comitato esecutivo del progetto, il distretto sarà adeguato di case, appartamenti, uffici, scuole, centri di ricerca, biblioteche multimediali e interattive connesse in rete, copertura Wi-Fi diffusa, aree ricreative (all’aperto e al coperto), spazi di aggregazione (cinema, teatro, strutture sportive, auditorium), arene per spettacoli culturali e di intrattenimento e molto altro.

 

Oltre 240 ettari, in cui il colore verde sarà predominante, per 20 mila residenti e 20 mila nuovi posti di lavoro. Si tratta quindi di un progetto non solo edilizio e dedicato al business aziendale e commerciale, ma di un’opportunità di sviluppo economico innovativo, caratterizzato da nuova occupazione specializzata, formazione di alto profilo, riqualificazione urbana, benessere collettivo diffuso, accesso facilitato alle aree verdi.

 

L’ICT è qui disposta a fattore comune di crescita e innovazione, con la possibilità di ottimizzare le risorse disponibili, di ridurre gli sprechi e contrarre i costi. Vienna continua così il suo percorso di rinnovamento estetico e tecnologico, nell’architettura e nei servizi, senza mai dimenticare di integrare necessità aziendali ed esigenze della cittadinanza, interessi privati e pubblici, storia e modernità. Un esempio da seguire per molte delle nostre città, sempre sul punto di lanciare grandi progetti, ma in ritardo cronico rispetto ai partner europei.

(f.f.)