Città bollenti, colpa dell’inquinamento e del global warming: la soluzione APA per smart city

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Come un temporale estivo, la tecnologica di Is Tech ‘ripulisce l’aria’, abbatte gli inquinanti e rende le nostre città più vivibili, più sostenibili e meno soffocanti.

Italia


Smart City Generale 8

L’estate 2013 è praticamente iniziata con la prima ondata di calore stagionale su quasi tutto l’Italia. Le città, come noto, sono sempre osservate speciali in questi casi, perché la loro natura di ‘isole di calore’ comporta picchi elevati di temperatura e  umidità, con sensazione di afa opprimente. Sintomi tipici delle ondate di calore di matrice africana, come quella che ci sta investendo proprio in questi giorni.

 

Il caldo estremo che è stato misurato nelle estati degli ultimi dieci-quindici anni, è dovuto, secondo molti studiosi, al surriscaldamento globale, all’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, ad un’ampia serie di concause naturali (al momento ancora poco chiare, come il Nino e la Nina, la temperatura media degli oceani, il vortice Polare artico, Correnti a getto e tanti altri fenomeni) e, per finire, dall’inquinamento che raggiunge vette inquietanti nelle aree metropolitane.

Polveri sottili e CO2 assieme possono esaltare il tasso di umidità e le difficoltà respiratorie, soprattutto per bambini e anziani, determinando malesseri di vario tipo: sudorazione elevata, senso di soffocamento, mal di testa, abbassamento di pressione, pesantezza e nausea.

 

Tecnicamente nell’aria si accumulano livelli pericolosi di inquinanti, come diversi ossidi di azoto (N2O3, NO2, ecc.) e di zolfo (SO2 e SO3), prodotti dalle combustioni dei motori degli autoveicoli, dalle centrali elettriche, dai motori delle navi e, comunque, dalla combustione dei fossili in generale. Questi composti, a causa dell’alta temperatura reagiscono con l’acqua presente nell’aria e producono acido nitroso, nitrico, solforoso e solforico, che entrano poi nelle vie respiratorie. La quantità di acidi respirati aumenta notevolmente se l’aria è molto calda e umida. Non men allarmante è la crescente formazione di ozono per reazione di catalizzazione sulle molecole di ossigeno (O2), causata dai raggi ultravioletti e dagli ossidi prodotti dai motori degli autoveicoli. L’Ozono è fondamentale per la vita sulla Terra nella stratosfera, ma non certo al livello del mare, nelle nostre città, dove invece diventa agente tossico per chi lo respira.

 

Un quadro complesso, la cui pericolosità non è solamente data dalla somma delle parti, ma dalla loro moltiplicazione. Una prima mossa da compiere, da parte di amministrazioni pubbliche e aziende, è tentare di ripulire l’aria che respiriamo nei centri urbani. Diminuire la concentrazione di inquinanti significa migliorare la qualità dell’aria, rendere più vivibile la città e nello stesso tempo abbassare la concentrazione media di umidità, che di per sé fa da collante (e viceversa) a polveri sottili e altri veleni che bene si legano alle molecole d’acqua in eccesso.

 

Tra le possibili soluzioni già disponibili sul mercato, è stata presentata a Roma, durante il recente Forum PA 2013, la piattaforma intelligente multifunzione APA, Air Pollution Abatement, della startup romana Is Tech. Una tecnologia che opera con gli stessi risultati di un bel temporale durante i pomeriggi afosi di luglio e agosto: ripulendo l’aria, refrigerando i nostri polmoni e abbassando la sensazione di caldo e di soffocamento. Il suo impiego è destinato proprio alle smart city, di cui in Italia ormai sono centinaia i progetti annunciati e in via di realizzazione.

Il sistema è stato ideato per essere diffuso in più ambiti d’utilizzo – tutte le aree di rischio da bonificare, ambiti di produzione e lavorazione, aree e nuclei urbani caratterizzati da inquinamento atmosferico – in maniera tale da costituire una fitta rete d’assorbitori di polveri atmosferiche e degli altri inquinanti nocivi, in generale.

 

Il sistema, fra l’altro, essendo dotato di una struttura di monitoraggio continua degli inquinanti atmosferici può costituire, a regime, una preziosa fonte d’informazione costituendo in pratica una rete densa distribuita negli ambiti d’utilizzo, sul territorio, idonea al monitoraggio, alla rilevazione ed all’elaborazione di dati atmosferici ed informazioni ambientali, su scala estensiva.

 

Il funzionamento di APA è semplice, sostenibile e ad impatto zero. Come si legge nel sito di Is Tech, la tecnologia utilizza come liquido di abbattimento un’opportuna soluzione acquosa salina, per la separazione di polveri, gas, vapori dall’aria, e l’abbattimento del particolato, degli IPA, metalli, polveri, ozono, polline, spore e parzialmente NOx ed SOx. Successivamente, attraverso un processo elettrochimico controllato, è funzionale all’ossidazione degli idrocarburi leggeri (metano, benzene, ecc.), al sequestro dei metalli ed alla riduzione e dissociazione di composti inorganici, quali residuali NOx e SOx, a forme non nocive per la salute e l’ambiente.

 

Il sistema, fra l’altro, essendo dotato di una struttura di monitoraggio in continuo degli inquinanti atmosferici può costituire, a regime, una preziosa fonte d’informazione costituendo in pratica una rete densa distribuita negli ambiti d’utilizzo, sul territorio, idonea al monitoraggio, alla rilevazione ed all’elaborazione di dati atmosferici ed informazioni ambientali, su scala estensiva.

(f.f.)

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