Smart city d’Europa: Neelie Kroes e Siim Kallas a sostegno del programma ‘European Innovation Partnership’

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Nel 2050 l’85% della popolazione europea vivrà in centri urbani. La Commissione europea punta all’ICT e alle tecnologie pulite per affrontare le sfide del futuro e proporre un modello di smart city sostenibile e condiviso.

Europa


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L’Europa sosterrà con più determinazione e nuove risorse tutti i progetti di Smart city e Smart community dei Paesi partner, per innovare e rilanciare il ruolo delle città nella crescita economica. Così i vice presidenti della Commissione europea, Neelie Kroes e Siim Kallas, hanno salutato in apertura il meeting di ieri dedicato al programma di ricerca e innovazione “European Innovation Partnership (EIP)“.

 

Al loro fianco anche il commissario per l’Energia, Günther Oettinger, che ha ribadito la centralità della questione energetica per una crescita urbana sostenibile che possa guidare la ripresa economica in molti Paesi europei. Sostenibilità, sviluppo e qualità della vita sono tre fattori tra loro legati e alla base dei processi di innovazione lanciati negli ultimi mesi e dedicati alla generazione, la distribuzione e il consumo intelligenti di energia e altre risorse primarie, grazie all’impiego di soluzioni ICT e di tecnologie pulite.

 

Tra le novità del prossimo meeting dell’EIP in autunno, la presentazione di un documento in cui saranno spiegate le linee guida dello “Strategic Implementation Plan” dell’Unione europea, illustrandone gli obiettivi e gli strumenti. Al suo interno anche un’Agenda dell’innovazione dedicata alle smart city d’Europa e a cui sono invitate a prendere parte tutte le amministrazioni pubbliche dell’Unione.

 

Esempi, in tale settore, arrivano dall’utilizzo di smart meter e la realizzazione delle smart grid. Reti che limitano gli sprechi e ottimizzano le risorse, che poi possono essere potenziate con un utilizzo crescente di fonti rinnovabili e alternative. Le stesse che alimentano i nuovi veicoli elettrici e ibridi (eMobility) che andranno a rivoluzionare il trasporto urbano.

Se è vero, come hanno riferito all’EIP, che la congestione del traffico costa all’Europa l’1% del suo PIL annuo e che la gran parte dei problemi legati al traffico riguardano principalmente le città, è necessario intervenire subito per eliminare ingorghi, ridistribuire i flussi di transito, implementare il servizio pubblico e i mezzi elettrici, così da abbattere gli inquinanti, la CO2, il consumo di carburanti fossili e allo stesso tempo contrarre la spesa e migliorare i conti.

 

Le città europee al momento consumano il 40% delle risorse energetiche disponibili e detengono il primato dell’inquinamento sul territorio. L’uso di soluzioni ICT potrebbe assicurare, in breve tempo, una riduzione dei consumi e dei costi del 15%, con l’abbattimento delle emissioni di CO2 anche del 20%.

 

In Europa ci sono 450 città con oltre 100 mila abitanti, che nel complesso rappresentano i due terzi della popolazione europea. Entro il 2050 tale proporzione sfonderà li limite dell’85%.

 

Per affrontare tale sfida e fare in modo che i risultati raggiunti diventino duraturi e ulteriormente migliorabili, hanno spiegato i rappresentanti della Commissione europea, è necessario instaurare un rapporto di fiducia con le parti in causa (amministrazioni pubbliche, cittadini, Istituzioni, regolatori, aziende, investitori, organizzazioni territoriali), favorendo cooperazione, trasferimenti di esperienze, scambio di dati e partnership. All’Europa comunitaria spetta il compito, invece, di lavorare su policy efficaci e lungimiranti, che consentano una governance dei processi condivisa, diretta e trasparente, orientata ad investire in innovazione, attrarre nuove risorse e sostenere l’imprenditoria locale.

(f.f.)