New York sorvegliata da 4000 smart cameras: a Michael Bloomberg piace il sistema ‘Dashboard’ di Microsoft

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4000 punti video su piazze, strade e infrastrutture strategiche di New York. Il nuovo Sistema Dashboard di Microsoft piace a Michael Bloomberg: ‘un’efficiente tecnologia per sventare attacchi terroristici e rendere la città più sicura’

Stati Uniti


Smart video controllo New York

All’indomani dell’attentato terroristico di Boston aumenta l’adozione di sistemi di tele controllo e video sorveglianza da parte delle amministrazioni pubbliche delle maggiori città degli Stati Uniti. Anche New York ha ulteriormente esteso e innovato il proprio ‘cameras network’, grazie alla nuova soluzione Microsoft denominata: The Dashboard.

 

Oltre 4000 ‘punti di vista’ su infrastrutture e luoghi (stazioni metro, autobus, taxi, aeroporti, strade) ritenuti critici dalle autorità newyorkesi, che consentono alla centrale operativa di elaborare milioni di dati utili a segnalare in tempo reale alla polizia della Grande Mela (NYPD) situazioni sospette, oggetti lasciati incustoditi (e quindi contenenti possibili ordigni esplosivi), comportamenti anomali e molto altro. “E’ così che i nostri poliziotti possono intervenire in brevissimo tempo e in ogni luogo della città – ha dichiarato giovedì scorso Michael Bloomberg, sindaco di New York – grazie ad un’efficiente tecnologia per sventare attacchi terroristici e altri piani che potenzialmente possono mettere in pericolo le vite dei cittadini“.

Il sistema messo a punto da Microsoft e sviluppato in collaborazione con gli uffici del New York Police Department, è costato circa 40 milioni di dollari e offre agli operatori una mappa interattiva delle strade della città, sorvegliate dagli occhi intelligenti delle telecamere connesse in rete e gestite da un’unità di intelligenza artificiale (AI), un quadro sempre aggiornato di cosa vi accade e un flusso di dati costante prodotto da migliaia di sensori sparsi in punti critici.

 

L’intera struttura è stata presentata dal sindaco e dal commissario di polizia, Raymond Kell, durante una conferenza stampa mandata in diretta dalla NBC e relativa anche ai fatti di Boston, con particolare attenzione al ruolo delle telecamere che, interconnesse tutte assieme, riescono a monitorare strade e parcheggi per meglio controllare i veicoli sospetti in circolazione e il passaggio di pedoni. I sensori disposti lungo le principali arterie, hanno spiegato i responsabili del sistema, riescono a leggere la targa e comporre un primo identikit dell’automobilista e il suo eventuale equipaggio.

Ad esempio, “se la polizia cerca un uomo in maglia rossa e pantaloni bianchi, il sistema ci individua in brevissimo tempo chiunque rientri in tale descrizione e che si trovi da quel momento in poi in strada“, ha spiegato Kell. Più accurati sono i dati immessi nel sistema e relativi ad un individuo o un veicolo, migliori i risultati che si possono ottenere dal ‘dashboard’.

 

Anche Boston è dotata di un sistema di controllo video, ma non così efficace come questo di New York che, a detta di ufficiali dell’FBI: ‘Avrebbe permesso di individuare in tempi più rapidi i potenziali sospettati dell’attacco esplosivo’.

 

Non mancano, comunque, le critiche al sofisticatissimo apparato di controllo targato NYPD e Microsoft, che arrivano come sempre dalle associazioni per la difesa della privacy e la tutela dei dati personali. Bloomberg ha subito cercato di sedare ogni dubbio sull’uso delle tele camere e soprattutto dei dati registrati: “Sono conservati per breve tempo e sono destinati ad un uso specifico, quale può essere quello della sicurezza dei cittadini e relativo ad un attacco terroristico“.

(f.f.)