Un concorso di idee per ‘L’Aquila Smart City’, città candidata a Capitale europea della Cultura 2019

di

Segui il progetto Smartcity4Italy anche su Facebook, Twitter e LinkedIn.


Smart City è un progetto Key4biz-NetConsulting


|

L’Aquila si candida a Capitale europea della Cultura 2019 e lo fa immaginando una città nuova: tecnologicamente avanzata, pulita, orientata ad una mobilità sostenibile, ad un uso delle risorse compatibile con la valorizzazione dell’ambiente

Italia


L'Aquila Smart City

Sono passati più di 4 anni da quel tremendo aprile del 2009, quando un sisma di magnitudo superiore a 6 distrusse gran parte del centro storico dell’Aquila e della sua provincia. Durante tutto questo tempo, due Premier si sono recati nel capoluogo abruzzese, un gran numero di ministri, politici e rappresentanti dell’Unione europea, ognuno promettendo interventi a breve termine e assicurando che tutti gli abitanti sarebbero tornati presto nelle loro case. Così non è stato e la ricostruzione è ancora un miraggio lontano. Su queste basi, sul lavoro fin qui svolto e sulle prospettive di futuro della città, si è svolto il workshop ‘L’Aquila Smart City‘, organizzato dall’assessore ai Lavori pubblici del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, e svoltosi il 18 maggio scorso nell’aula Magna della Facoltà di scienze Umanistiche dell’Aquila.

 

In apertura dei lavori, il sindaco della città, Massimo Cialente, ha subito sottolineato l’importanza di immaginare L’Aquila in modo diverso: “chiediamo un grande sforzo allo Stato, abbiamo il dovere di  ricostruire nel modo più avanzato possibile, assicurando maggiore qualità della vita e rispetto dell’ambiente. Ci sono le tecnologie e le capacita di pensarle, dobbiamo solo sviluppare il know how e quella di oggi è un’occasione importante per iniziare una sfida determinate, non solo per il futuro della nostra Città ma anche per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, considerati i risvolti urbanistici e sociali“.

 

Paradossalmente, L’Aquila potrebbe sfruttare a suo vantaggio tale situazione, diventando la prima città al mondo devastata da un terremoto a provare un rilancio tramite soluzioni Smart City. L’innovazione tecnologica e sociale, la creatività e la nascita di Smart community, devono rappresentare un’exit strategy dall’eterna emergenza a cui ci siamo abituati in questo Paese. L’Assessore Moroni ha annunciato un concorso di idee col quale dovrà crearsi il brand di L’Aquila Smart City e che accompagnerà la Città lungo questo nuovo percorso. “Non vogliamo più slogan e belle parole“, ha dichiarato Moroni, “facciamo in modo che dalla giornata di oggi vengano fuori valori veri per ricostruire la nostra città in maniera intelligente. La Smart City rappresenta un nuovo modo di pensare, una nuova cultura. Noi dobbiamo essere in grado di creare una Città capace di scelte strategiche nel campo energetico, nella progettazione urbana, nella partecipazione sociale; tutto deve far parte di una strategia“.

 

Il comune abruzzese ha inoltre ricevuto, in occasione della quarta edizione dello Smau Business Roma, assieme a Roma e Firenze, il Premio Smart City 2013: ‘per il progetto di ricostruzione della città in chiave 2.0‘. Un riconoscimento importante, tra oltre 200 progetti presentati, che testimonia la vicinanza e la fiducia del Paese e delle imprese nei confronti dell’amministrazione aquilana e dei suoi cittadini. Visto il ritardo ingiustificabile nella ricostruzione del centro abitato, il progetto Aquila Smart City potrebbe rappresentare, nel suo genere, un caso unico al mondo e quindi un modello di città del futuro da replicare in altre situazioni analoghe.

 

La ricostruzione può essere un’occasione per investire in nuove tecnologie, in nuova edilizia sostenibile, in nuovi sistemi di trasporto, in un’idea di centro urbano orientato al verde, all’energia sostenibile e ad un riciclo virtuoso dei rifiuti, ad una nuova concezione del rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadinanza. La crisi e le macerie non devono mai essere solamente ragione di dolore e sconforto, piuttosto una nuova opportunità di rinascita sociale e di ricostruzione tesa a rivoluzionare, in meglio, l’idea stessa di città.

(f.f.)