Al lavoro il Focus Group dell’ITU-T sulle ‘Smart Sustainable City’

di

Segui il progetto Smartcity4Italy anche su Facebook, Twitter e LinkedIn.


Smart City è un progetto Key4biz-NetConsulting


|

Spazio all’ICT e alla sostenibilità ambientale, ma valutare l’aderenza dei progetti alle specifiche standard internazionali

Mondo


Smart City

Stabiliti obiettivi e strumenti che consentiranno al nuovo Focus Group dell’ITU-T di valutare e monitorare i progetti e gli interventi in atto nelle principali Smart city di tutto il mondo. Il nuovo organismo nato in seno all’International Telecommunication Union – Telecommunication Standardization Bureau, il settore della Unione Internazionale delle Telecomunicazioni che si occupa di regolare le telecomunicazioni telefoniche e telegrafiche, si occuperà di ‘Smart Sustainable Cities‘.

 

Lo scopo istituzionale è di controllare l’aderenza dei progetti presentati ufficialmente da aziende e municipalità alle specifiche standard (o raccomandazioni) riconosciute a livello internazionale. All’interno del team ritroviamo i rappresentanti di alcune aziende di telecomunicazione, di università ed enti pubblici, tra cui il presidente, Silvia Guzman di Telefónica, Flavio Cucchietti di Telecom Italia,  Ziqin Sang di Fiberhome Technologies Group, Pablo Bilbao della Federation Argentina de Municipios, Sekhar Kondepudi della National University of Singapore, Nasser Saleh Al Marzouqi di UAE e l’americano Franz Zichy.

 

Tra i compiti che il Focus Group su ‘Smart Sustainable Cities’ dovrà svolgere, c’è sicuramente la definizione del ruolo che l’ICT deve avere nello sviluppo di città intelligenti e sostenibili, identificando le migliori soluzioni tecnologiche utili a tale scopo, catalogando tutti i progetti sulle Smart city già resi pubblici, con tanto di specifiche tecniche e focus sugli standard adottati, definendo un set di Key Performance Indicators (KPIs) per misurare l’efficacia o meno delle tecnologie ICT utilizzate, aprendo canali di comunicazione per coinvolgere tutte le organizzazioni pubbliche e private che hanno preso parte alle ricerche e gli studi dedicati al tema, segnando una roadmap con i segmenti ICT che più trovano applicazione nella realizzazione delle Smart Sustainable Cities.

 

La nuova unità dell’ITU-T è il risultato diretto della Call to Action on “Smart Sustainable Cities” del settembre 2012. La crescita delle città, in termini di aree occupate da infrastrutture ed edifici e di abitanti, è un fenomeno già in atto che avrà i suoi effetti più evidenti e pesanti a partire dal prossimo decennio. Nel 2050 vivrà nelle città circa il 70% della popolazione mondiale, con conseguenze serie sui consumi di energia, acqua e risorse del territorio. Attualmente, le città più grandi del nostro pianeta consumano da sole l’80% delle risorse energetiche, contribuendo a più del 70% dell’inquinamento globale. Per questo è necessario intervenire e subito per limitare i danni e cominciare a risolvere i problemi di sostenibilità che tale processo di crescita sta generando.

 

Ecco il motivo delle città intelligenti e sostenibili e della crescente attenzione delle istituzioni, della Pubblica Amministrazione, delle organizzazioni internazionali e dei cittadini (nonché delle aziende) all’utilizzo di nuove tecnologie più pulite, efficienti e di basso impatto ambientale. I settori dove fin da subito gli interventi sono possibili (e in atto) sono quelli dei trasporti (intelligent transport systems – ITS), della mobilità (Smart mobility, eMobility), delle risorse idriche (Smart water system), dei rifiuti (Wast management), dell’energia (Smart energy, Smart grid, Smart meter) e molto altro ancora.

 

Su tutti questi argomenti e su altre tematiche affini, il gruppo dell’ITU-T ha lanciato una piattaforma aperta su cui confrontarsi con gli enti pubblici locali, le Università, i centri di ricerca, le organizzazioni non governative, le associazioni ICT, le federazioni delle industrie collegate e chiunque abbia intenzione di portare nuove idee e progetti per lo sviluppo di città sostenibili a misura d’uomo, innovative e che danneggino il meno possibile l’ambiente in cui dobbiamo vivere (aria, acqua, suolo).

(f.f.)