PHOTO SHARING: meno di un’ora e la privacy del neonato è già a rischio sui social network

di Flavio Fabbri |

VINTI

Non pasa neanche un’ora che le foto dei primi istanti di vita dei neonati finiscono subito su Facebook, Instagram, Pinterest o Twitter. Cinquantotto minuti per l’esattezza, secondo i calcoli eseguiti dal sito di photo sharing Posterista.

 

È quanto emerge da una ricerca condotta su 2400 utenti di reti sociali e i cui risultati sono stati pubblicati sul quotidiano irlandese Irish Examiner.  A dire la verità, basterebbe dare un’occhiata tra i nostri contatti e sui magazine di gossip per rendersi conto del fenomeno: la stragrande maggioranza dei nascituri ha già una bella foto di benvenuto in rete, in alcuni casi delle vere e proprie pagine Facebook e Twitter, direttamente dedicate al piccolo e gestite da genitori e parenti stretti.

 

Nel 77% dei casi si tratta di Facebook, probabilmente perché il social network più diffuso e usato anche dai nonni. Per il 62% dei casi, inoltre, sono i genitori stessi a condividere la foto del neonato, oppure gli altri famigliari (22%) e gli amici (16%).

 

Fin qui parliamo di foto pubblicate appena mamma e figlio escono dalla sala parto, ma anche nei giorni successivi si ripete il rito della condivisione: il 64% pubblica foto più volte a settimana, il 21% una volta a settimana. Solo il 6% non l’ha mai fatto.

 

Per la maggioranza degli intervistati si tratta di un gesto di amore verso il proprio figlio e verso i parenti più stretti, ma anche lontani, che in tal modo possono seguire la crescita del piccolo a distanza. Il problema, sottolinea il giornalista dell’articolo, è che nessuno pensa alla privacy.

 

I nativi digitali sono venuti al mondo in mezzo ai nuovi mezzi di comunicazione digitale, ma al momento le tutele legislative sembrano piuttosto vaghe e, visti i casi che settimanalmente finiscono in cronaca, anche incapaci di stare al passo del progresso tecnologico e dei nuovi modelli di consumo dei device. Siete sicuri che i dati relativi a vostro figlio appena nato siano davvero al sicuro sulle reti sociali?