FACEBOOK: dipendenti insoddisfatti, ‘Troppo lavoro e assenza di privacy’

di Flavio Fabbri |

VINTI

È un fiume di lamentele quello che esce dagli uffici di Facebook di San Francisco e altre sedi. Lo racconta Business Insider, che non si è fatto sfuggire la ghiotta occasione di mettere a nudo il gigante dei social network, soprattutto dopo che la società di Mark Zuckerberg è stata eletta da Glassdoor “la migliori in cui lavorare” nel 2012.

 

Un titolo che non sembra suffragato dalle considerazioni degli ex dipendenti e di quelli ancora al loro posto. Le giornate di lavoro sono lunghe, intense e faticose, i momenti di relax pochi e sempre più brevi, gli ambienti di lavoro scarsamente puliti e sovraffollati, la privacy ridotta all’osso e pressoché azzerati i momenti di socializzazione tra colleghi.

 

Un posto orrendo, altro che il migliore in cui lavorare, stando alle testimonianze raccolte anche su Quora in questi giorni.

 

Addirittura, a mancare sarebbe un’organizzazione chiara del lavoro da svolgere e le indicazioni dal management, con Zuckerberg e la direttrice operativa, Sheryl Sandberg, sempre in televisione e in giro per il mondo.

 

L’unica cosa che fastidiosamente è ribadita, con forza, è l’obbligo di reperibilità per i dipendenti di sette giorni su sette, che a volte si protrae anche per diverse settimane. Rimane il fatto che si guadagna bene e in tempo di crisi portare a casa 5600 dollari da semplice tirocinante non è per niente male (figuriamoci quanto guadagnano le altre posizioni).