ANDROID: il 35% delle app in Cina sottraggono dati agli utenti

di Flavio Fabbri |

VINTI

Il 35% delle applicazioni scaricate dagli utenti cinesi di Android hanno sottratto dati sensibili ai proprietari degli smartphone. È quanto ha affermato il Data Center of China Internet (DCCI), e riportato dal magazine Tech in Asia, in base ad una ricerca effettuata su un campione di 1400 applicazioni scaricate da diversi app store, da cui si è risultato che nel 67% dei casi si verificava una sottrazione di informazioni personali. Nel 34,5% dei casi, addirittura, le informazioni portate via non riguardavano nemmeno il servizio attivato.

 

Un dato che, se confermato, getta un’ombra inquietante sul mercato cinese e soprattutto sulla gestione dei propri servizi mobili da parte di Google. Il Governo di Pechino ha più volte sottolineato come il mercato delle applicazioni sia troppo in mano al motore di ricerca americano, a danno delle aziende nazionali, e come questo non sia in grado di gestire in maniera efficace l’app market cinese, con conseguenze gravi come quella denunciata dal Data Center.

 

La gran parte delle applicazioni scaricate non funzionano neanche bene, hanno dichiarato al DCCI, in quanto hanno solo lo scopo di appropriarsi dei dati personali degli utenti, tra cui password e login di conti attivi in rete, senza che questi se ne rendano neanche conto. Al momento Google Play non supporta applicazioni a pagamento in Cina, in parte per le difficoltà diplomatiche con Pechino, in parte per le minacce fondate di malware e spyware, che popolerebbero la piattaforma in caso di apertura a sviluppatori locali.