mPAYMENT: solo il 19% degli utenti iPhone negli USA ha effettuato pagamenti dal proprio telefono nel 2012

di Flavio Fabbri |

VINTI

Troppo basso l’utilizzo dei servizi di mobile payment negli Stati Uniti, rispetto ai dati provenienti dai Paesi asiatici e africani, per giustificare l’ottimismo di alcunianalisti in riferimento al prossimo lancio del nuovo iPhone NFC (Near Field Communication). È quanto si evince da un sondaggio IDC secondo il quale: solo il 19,3% dei possessori americani di iPhone ha effettuato almeno un pagamento nel primo trimestre 2012.

 

Un dato considerato scarso e che non regge il confronto con quanto previsto negli anni passati: “I consumatori americani non sono ancora propensi all’mPayment e solo il 7,7% ha già usato un mobile device dotato di sistema NFC per pagamenti in rete“, si legge nelle considerazioni dell’indagine.

 

Lo studio valuta tale risultato come conseguenza diretta di una cultura dei pagamenti ancora fortemente legata alle reti bancarie, agli ATM molto diffusi e alle carte di credito. Tutti elementi che facilitano un comportamento più conservatore da parte del cittadino, che non è invogliato a provare i nuovi sistemi NFC e i mobile wallets già disponibili.

 

Sia Google che Apple ne lanceranno di nuovi a breve, con la speranza per gli operatori del settore e i fornitori di tecnologia che anche gli americani prendano la strada intrapresa dai consumatori asiatici (arrivati a 85 milioni quest’anno, contro i 32 milioni stimati negli Stati Uniti). Il primo tentativo fatto da Google, con l’operatore Sprint, tramite device Android NFC e accesso al wallet, non ha ottenuto particolare successo.

 

Secondo le ultime proiezioni IDC, la stragrande maggioranza degli utenti degli smartphone Apple non utilizzerà in maniera massiccia i servizi di mPayment via iPhone NFC almeno fino al 2016. Un secondo studio di Juniper Research conferma quanto detto, evidenziando che sia negli USA che in Europa occidentale solo il 2% di possessori di smartphone NFC effettueranno dei pagamenti dal telefono nel 2012, mentre entro il 2016 potrebbero arrivare non oltre il 25%.