EDITORIA DIGITALE: Apple contro antritrust USA, ‘E’ Amazon il vero monopolio da colpire’

di Flavio Fabbri |

VINTI

L’Antitrust americana ad aprile aveva accusato di comportamento commerciale scorretto la Apple ed altre cinque aziende informatiche, con la grave ipotesi di tentativo di cartello per fissare i prezzi nel mercato degli ebook.

 

Una vicenda che negli Stati Uniti sta continuando ad agitare il settore dell’editoria digitale, in cui la competizione è sempre più alta e certamente i due colossi del settore rimangono da una parte Apple e dall’altra Amazon.

 

Alcune delle aziende che assieme a Cupertino sono state accusate di monopolizzare il mercato dei prezzi dei libri elettronici, tra cui Hachette Book Group, HarperCollins e Simon & Schuster, sembrerebbe in procinto di firmare un accordo per uscire dall’empasse giudiziaria. Apple però non vuole piegarsi e anzi accusa il Governo americano, nella fattispecie l’Antitrust ed il Dipartimento di Giustizia, di accanirsi dalla parte sbagliata, perché il vero nemico della libera concorrenza è Amazon.

 

Apple si difende, infatti, affermando che è proprio grazie alla sua entrata nel mercato degli ebook con l’iBookstore che finalmente gli editori hanno potuto fissare il prezzo dei volumi liberamente, in un settore largamente dominato da Amazon e dalle sue rigide politiche editoriali.

 

L’azienda californiana respinge quindi ogni accusa, in un comunicato stampa ufficiale pubblicato martedì, definendo fantasiose le accuse di cospirazione contro il libero mercato, di cartello per fissare i prezzi e di tentativo di aumentare i prezzi dei libri stessi, “a vantaggio di chi?”, mentre in realtà “Apple ha solo provveduto a rendere più aperto il mercato ebook, ad aumentare il numero dei titoli, ad estendere le offerte a più fasce di prezzo e ad innalzare la qualità dei prodoti“.

 

Amazon è da più parti accusata di aver troppo abbassato i prezzi dei libri, con grave danno per gli editori. Apple, con questa pubblica accusa, sta cercando quindi di riequilibrare il giudizio dell’Antitrust americana e di spostare l’attenzione sul suo rivale. Negli Stati Uniti, a differenza che in Europa, e soprattutto in Italia, chi non si comporta bene sul mercato rischia grosso.