GMAIL: ancora uno stop in Cina. Mountain View, ‘E’ una precisa volontà politica di Pechino’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Ancora una volta Google annuncia pubblicamente il tentativo di sabotaggio dei suoi servizi in Cina da parte del Governo di Pechino. Nel mirino delle autorità cinesi finisce infatti di nuovo GMail, il servizio di posta elettronica di Google, che risulterebbe bloccato e non per problemi di natura tecnica.

Non abbiamo riscontrato impedimenti tecnici al funzionamento di GMail in Cina – ha riferito un portavoce di Mountain View – semmai è più probabile un intervento del Governo di Pechino, che ha sabotato in modo molto sofisticato il servizio e camuffando l’intrusione come problema tecnico“. Al momento, gli utenti del servizio coinvolti dall’attacco possono leggere i messaggi di posta ma non mandare le mail, ne entrare nella lista dei contatti.

Un’accusa pesante che riporta altissima la tensione tra il motore di ricerca più usato al mondo e la Cina, nonché tra i rispettivi governi. Secondo l’azienda americana, molti utenti hanno cominciato a riscontrare malfunzionamenti nel servizio di posta subito dopo lo scoppio delle rivolte in Medio Oriente e Nord Africa e soprattutto subito dopo il tentativo di alcune associazioni per i diritti umani e gruppi antigovernativi di organizzare manifestazioni di piazza in Cina usando la rete.

Sempre in questi giorni, dal blog di Google, sono emerse alcune notizie riguardo ad attacchi informatici di cracker cinesi a Internet Explorer per sfruttarne le vulnerabilità e quindi procedere ad attaccare GMail e i suoi utenti.
Situazione simile a quanto accadde lo scorso anno, quando criminali informatici riuscirono ad entrare in alcuni account GMail di attivisti cinesi, con lo scopo di bloccare le comunicazioni e fiaccarne la resistenza anche in rete. Oggi, in Cina, non è ancora possibile accedere a Facebook, Twitter, YouTube e LinkedIn.

Il Governo cinese, al momento, ha respinto tutte le accuse di spionaggio industriale e di collusione con i criminali che lavorano sul web, addebitando il disservizio GMail a problemi tecnici di Google sul territorio.