APPLE: ‘App Store è marchio troppo generico’. Microsoft chiama in causa l’ufficio brevetti americano

di Flavio Fabbri |

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Cos’è un App Store? Un marchio, il negozio virtuale della Apple, ma anche un vago e generico termine che sta ad indicare uno tra i tanti negozi virtuali in cui si vende merce. Proprio quest’ultima definizione è quella che sta particolarmente a cuore a Microsoft, che ha chiesto all’Ufficio brevetti e marchi americano di dire la sua sulla questione.

Un paio di anni fa, infatti, la Apple aveva inoltrato la richiesta ufficiale di trademark, di registrazione del marchio ‘App Store‘, presso il locale ufficio brevetti (U.S. Patent and Trademark Office), chiedendo in poche parole che a tale nome venisse associato, unicamente, il negozio virtuale della Apple.

A giustificazione della rivendicazione, Cupertino sostiene che ‘App‘ starebbero ad indicare le iniziali del marchio aziendale ‘Apple’ e un chiaro e precipuo servizio di retailing online dedicato a software, mobile device e computer, sia su Internet, sia attraverso altri canali di comunicazione elettronica. Di parere contrario, invece, è Microsoft che proprio in ‘App Store’ non vede altro che un’indicazione vaga e ambigua, in cui si può intendere tutto e il suo contrario.

App, sostiene l’azienda di Redmond, è un’ampia categoria commerciale per indicare applicazioni multipiattaforma e Store, allo stesso tempo, è solo un termine per identificare un negozio tra tanti. Effettivamente in rete, ormai, di piattaforme descritte come App Store ce ne sono in numero esagerato, tanto da rendere la richiesta della Apple un tantino fuori misura.

La stessa Microsoft, a fine 2010, ha lanciato la sua piattaforma di applicazioni per Windows Phone 7, con un’offerta in crescita di oltre 6000 nuove applicazioni (diffusamente definite apps) tra novembre scorso e questi primi giorni del 2011. Un dato importante nella competizione sul mercato dei servizi e applicazioni di rete mobile, che da la misura degli interessi in ballo.