eSOCIETY: Facebook ‘tecnologia blindata’. Secondo Comscore siamo noi i prigionieri

di Flavio Fabbri |

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Ha ormai raggiunto e superato i 350 milioni di utenti Facebook, con 100 milioni di membri iscritti solo negli USA, surclassando ampiamente il rivale MySpace, ma allo stesso tempo alimentando sempre più critiche relative a temi spinosi quali privacy e tutela dei dati caricati dall’utente.

Lo stesso concetto di ‘tecnologia blindata’ riporta all’idea inquietante che tanto più una società adotta una certa tecnologia, tanto più sarà difficile che gli utenti decidano di cambiare. Un traguardo che, secondo la società di ricerca di web marketing Comscore.com, Facebook sembra proprio aver raggiunto nell’ultimo anno.

Lo scorso dicembre, infatti, la popolare rete sociale messa su da Mark Zuckerberg, ha totalizzato 110 milioni di visitatori unici negli Usa, il doppio o il triplo dei rivali, con una media di 246,9 minuti, rispetto ai 112,7 minuti di MySpace e i 24,3 minuti di Twitter. Ciò significa che le persone non solo accedono al network, ma vi rimangono per molto tempo, troppo secondo alcuni studiosi delle dinamiche psicologiche insite nel rapporto individuo-web.

Più gente arriva nella rete, più aumentano i collegamenti o le interdipendenze, e abbandonare il network ha un prezzo sempre più alto, col rischio di diventarne prigionieri“, osserva il direttore di Comscore Andrew Lipsma, a cui si aggiungono le considerazioni di Tim Groeling, professore di studi sulla comunicazione dell’Ucla: “Facebook ha in se elementi di blindatura, dalla quale diventerà difficile per la gente uscirne“.