RIAA: come difendere un diritto agendo nell’incostituzionalità

di Flavio Fabbri |

VINTI

La RIAA, acronimo inglese per Recording Industry Association of America, Associazione americana dei produttori discografici, fondata nel 1952, rappresenta l’industria discografica americana e le sue cause legali contro pirati e criminali digitali. Un professore di Harvard sostiene però che tali azioni ne tribunali sono illegali e al limite dell’incostituzionalità.

Secondo il Professor Charles Nesson, un caso civile, come può esserlo un’accusa di pirateria multimediale, non può essere perseguito in una corte federale e in secondo luogo non per le cifre chieste come risarcimento, davvero esorbitanti e fuori delle normali misure immaginabili per un risarcimento.
Il tutto è viziato, secondo Nesson, da una delega incostituzionale dei poteri esecutivi appartenenti al Congresso finiti nelle mani di un ente privato com’è RIAA. Il pericolo quindi sarebbe legato alla possibile nascita di una forma di ‘polizia privata’ che può esigere milioni di dollari attraverso i tribunali, sbaragliando col terrore ogni forma di contraddittorio legale.