SMART CITY: intelligenza artificiale, da Microsoft l’ascensore senza pulsanti

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Un ascensore intelligente, veloce ed interattivo, potrebbe presto pender servizio nei nostri condomini e nei grattacieli delle grandi metropoli di tutto il mondo. E’ questa l’idea dei ricercatori e gli ingegneri informatici di Microsoft che, in via sperimentale, stanno testando il primo ascensore al mondo che funziona (anche) senza pulsanti.

 

Un portento di innovazione tecnologica e di intelligenza artificiale rivelata a Bloomberg da Peter Lee, il responsabile Microsoft Research, l’azienda di Redmond punta moltissimo nei prossimi anni.

 

Le città di tutto il pianeta vedono crescere i propri abitanti in maniera esponenziale e, secondo alcuni importanti studi internazionali, entro il 2030 circa l’80% della popolazione mondiale abiterà in enormi megalopoli.

 

Per questo motivo le tecnologie smart city si stanno affermando sui mercati globali come valide soluzioni ad una lunga lista di problematiche, tra cui l’iper densità abitativa di questi centri urbani. Sempre più gli edifici cittadini si svilupperanno in altezza, lasciando il posto ad ampi spazi verdi a terra, con piste ciclabili e percorsi da fare a piedi o in vetture elettriche.

 

In questa prospettiva si inserisce la ricerca Microsoft che, oltre alla sua piattaforma CityNext per il mercato delle tecnologie e dei servizi smart city, si impegna anche in questo nuovo settore dell’home&building automation.

 

Lo smart elevator si compone di un sistema avanzato di intelligenza artificiale unito a sensori digitali e videocamere che sanno ‘leggere’ le intenzioni dei passeggeri, anche in base ad una serie di fattori ambientali.

 

Ad esempio, se ci troviamo nel nostro ufficio, posizionato al secondo piano dell’edificio, e contattiamo un collega che sta al terzo, per andare a pranzo e sono le 13,00 in punto, nel momento in cui ci dirigiamo verso l’ascensore questo sa già (su basi statistiche elevate, mettendo assieme la probabilistica e avendo letto tutti i movimenti dei due soggetti, fatta salva la privacy e i contenuti delle comunicazioni) che ci stiamo andando al piano terra per uscire (o magari al piano in cui c’è la mensa o il bar interno).

 

Il sistema, ovviamente, saprà decifrare i comandi vocali e quelli ottici, sarà integrato con i nostri smart device, ma all’occorrenza (in mancanza di uno di questi stimoli) sarà in grado di interpretare le nostre azioni in base agli input che arriveranno dall’ambiente in cui ci muoviamo.