CLOUD MUSIC: iTunes punta allo streaming cloud-based

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Sono sempre più insistenti le voci di un nuovo servizio di streaming musicale cloud-based per iTunes. Apple starebbe raccogliendo attorno al progetto un consistente numero di case discografiche, anche se molto deve ancora fare per superare la diffidenza che le major ormai nutrono verso Internet e i nuovi servizi streaming. Gli stessi disagi che sta affrontando Spotify, ma con una differenza, ha spiegato il Financial Times: “Apple vuole portare iTunes e suoi contenuti musicali sulla nuvola consentendo alle case discografiche lauti guadagni in royalties, abilitando l’utente a una doppia possibilità di consumo dei contenuti, una in streaming e una anche per così dire off-line, dietro doppio pagamento del servizio“.

Un modello di business che potrebbe aver convinto i dirigenti delle principali società di editing musicale, tra cui Emi, Sony, Warner e Universal, e che consentirebbe ad iTunes di sfruttare le possibilità del cloud computing per dare vita ad un imponente archivio di contenuti musicali sempre raggiungibile dall’utente. La notizia in realtà si era diffusa proprio durante i giorni che hanno preceduto la presentazione del nuovo iPad 2 e i rumors continuano anche in queste ore con accenni ad un avanzamento dei progetti di mega impianti di Apple per datacenter in North Carolina.

Il nuovo centro dovrebbe nascere a primavera 2011, ha confermato Apple alla riunione degli azionisti di qualche giorno fa, e l’espanzione dell’azienda, a quanto pare, è proprio dovuta ai nuovi servizi cloud-based per iTunes e MobileMe. Quest’ultimo dovrà cambiare pelle, però, diventando un servizio gratuito di social sharing e di digital back-up per iPhone, iPad e utenti Mac, accedendo così, anche in questo caso, al cloud computing.

Un nuovo panorama di nuvole per Apple che garantirebbe all’azienda e ai partner del progetto nuovi e sostanziosi intrioti dagli abbonamenti in rete che arriveranno con i nuovi servizi di streaming musicale e di back-up. Il valore aggiunto delle piattaforme freemium, per così dire, sarebbe il fattore attrazione per il popolo libero di gestire, dietro abbonamento, un enorme banca di contenuti e servizi, senza dover per forza sincronizzare i propri device con la rete ogni volta. Anche le nuove produzioni di iPhone, cosiddetti ‘mini’ o ‘lite’, rientra in tale strategia, con un minor peso dell’apparecchio dovuto ad una riduzione di memoria e di energia consumata, proprio in virtù dei nuovi servizi cloud-based.