PIRATERIA DIGITALE: la crisi rende il web vulnerabile, ma è anche un problema di regole

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

La crisi economica avanza e il mercato dei contenuti digitali sarà sempre più esposto alle attività illegali e criminali dei pirati informatici. Questo è quanto ha affermato il presidente dell’Associazione degli studi di produzione statunitensi (MPAA), il quale sottolinea l’importanza di fare ‘sistema‘ da parte di tutto il settore, autori, produttori e distributori compresi. Il problema è che non racconta di come la sua Associazione si sta comportando negli ultimi anni, cercando di raccogliere soldi da decine di cause di poca importanza, mai approdate in tribunale e rendendo così sempre più difficile stabilire cosa sia e come opera esattamene la pirateria informatica e digitale.

Negli ultimi tre casi citati in tribunale, le cause vedono la Motion Picture Association of America opporsi ai siti: Campusist.com, Movies-on-demand.tv e Sswarez.com. Solo che fino ad ora nessuna causa simile è mai arrivata ad una sentenza e si sono tutte concluse prima con un patteggiamento in favore della MPAA. I siti, infatti, spaventati dalle conseguenze e dalle spese che potrebbero trovarsi a sostenere, rinunciano subito a procedere con la causa e sborsando così una somma sostenibile. In questo modo, però, non è mai stato ancora stabilito se simili pratiche legate ai ‘torrent‘ siano legali o meno.