Verizon Business

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Stati Uniti


Verizon Business - logo

Sede
140 West St, New York

Chairman
Nicholas deBelleville Katzenbach

URL: www.verizonbusiness.com

ATTIVITA’

Telefonia residenziale, telefonia locale, long distance e internazionale, messaggistica avanzata, Internet

ASSETTI

Azionisti

Verizion Communications

Partecipazioni

Stati Uniti
Verizon Business è presente in 48 stati.

Europa*
MCI (Albania); MCI (Austria); MCI (Belgio); MCI (Bosnia-Herzegovina); MCI (Bulgaria); MCI (Cipro); MCI (Croazia); MCI (Danimarca); MCI (Estonia); MCI (Finlandia); MCI (Francia); MCI (Germania); MCI (Giappone); MCI (Grecia); MCI (Irlanda); MCI (Islanda); MCI (Italia); MCI (Jamaica ); MCI (Kazakhstan ); MCI (Kenya); MCI (Kuwait ); MCI (Liechtenstein); MCI (Lithuania); MCI (Lussemburgo); MCI (Malta); MCI (Monaco); MCI (Norvegia); MCI (Olanda); MCI (Polonia); MCI (Portogallo); MCI (Regno Unito); MCI (Repubblica Ceca); MCI (Repubblica Slovacca); MCI (Romania); MCI (San Marino); MCI (Serbia & Montenegro); MCI (Slovenia); MCI (Spagna); MCI (Svezia); MCI (Svizzera); MCI (Ucraina).

Mondo*
MCI (Afghanistan); MCI (Africa del Sud); MCI (Algeria); MCI (Andorra); MCI (Angola); MCI (Arabia Saudita); MCI (Argentina); MCI (Armenia); MCI (Australia); MCI (Azerbaijan); MCI (Bahamas); MCI (Bangladesh); MCI (Barbados); MCI (Bermuda); MCI (Bolivia); MCI (Brasile); MCI (Cameroon); MCI (Canada); MCI (Cile); MCI (Cina); MCI (Colombia); MCI (Congo); MCI (Corea); MCI (Costa d’Avorio); MCI (Costa Rica); MCI (Cuba); MCI (Ecuador); MCI (Egitto); MCI (El Salvador); MCI (Emirati Arabi Uniti); MCI (Eritrea); MCI (Etiopia); MCI (Fiji ); MCI (Filippine); MCI (Georgia ); MCI (Guatemala); MCI (Guinea); MCI (Haiti); MCI (Honduras ); MCI (Hong Kong); MCI (India); MCI (Indonesia); MCI (Iran); MCI (Iraq); MCI (Libano); MCI (Libia); MCI (Israele); MCI (Madagascar ); MCI (Malesia); MCI (Maldive); MCI (Marocco); MCI (Mauritius ); MCI (Messico); MCI (Mongolia ); MCI (Nepal ); MCI (Nuova Zelanda); MCI (Nicaragua); MCI (Niger); MCI (Nigeria); MCI (Oman); MCI (Pakistan ); MCI (Panama); MCI (Paraguay); MCI (Peru); MCI (Repubblica Domenicana); MCI (Qatar); MVI (Samoa); MCI (Senegal); MCI (Seychelles); MCI (Sierra Leone); MCI (Singapore); MCI (Siria); MCI (Taiwan); MCI (Tanzania); MCI (Tailandia); MCI (Tunisia); MCI (Uganda); MCI (Uruguay); MCI (Uzbekistan); MCI (Yemen); MCI (Zimbabwe).

*Entro giugno Verizon Communications comunicherà il cambio di denominazione sociale delle società

CRONOLOGIA

1968
Nasce MCI.

1983
La WorldCom nasce ad Hattiesburg (Mississippi). Inizialmente si chiamava LDDS, Long Distance Discount Service, e forniva collegamenti telefonici non locali a prezzi ridotti.

1994
LDDS acquista la IDB WorldCom, una compagnia internazionale.

1995
LDDS modifica il nome diventando la WorldCom Inc. con Ebbers al comando.

1997
WorldCom attua una fusione da 37 miliardi di dollari con la MCI, la seconda compagnia telefonica Usa dopo AT&T, in corsa c’erano anche British Telecom e GTE.

2002
(25 giugno) WorldCom ammette di aver truccato i propri guadagni di 3,8 miliardi di dollari registrando le spese come investimenti a lungo termine; infatti, la società nel periodo 2000/2001 pur avendo perso migliaia di dollari risultava in attivo. A seguito di questa ammissione la Security Exchange Commission incrimina il colosso statunitense per frode.
(26 giugno) Il titolo WorldCom viene sospeso all’apertura della Borsa di New York e la Sec inizia un’indagine e una procedura legale per frode nei confronti della società.
(28 giugno) Viene nominato un consiglio d’amministrazione, da un giudice di New York, per controllare le finanze del gruppo e impedire la distruzione di documenti.
(1 luglio) La società non riesce a coprire una parte dei propri debiti, come pattuito, e si dichiara insolvente.
(2 luglio) Il presidente della WorldCom John Sidgmore afferma che, nonostante la società disponga di oltre due miliardi di dollari per pagare i debiti, non è escluso il fallimento.
(5 luglio) Le azioni della WorldCom hanno perso oltre il 90% del loro valore.
(11 luglio) Sidgmore rende noto che la società difficilmente riuscirà ad evitare il fallimento.
(16 luglio) Alla chiusura della Borsa, avvenuta a 9 centesimi per azione, la società di telecomunicazione ha un valore di 266 milioni di dollari; prima dello scandalo, nel periodo di maggior successo, valeva 160 miliardi di dollari.
(22 luglio) WorldCom si appella al “Chapter 11”.
(30 luglio) Il titolo di WorldCom, dopo la chiusura di Wall Street, viene delistato dal Nasdaq.
(2 agosto) Vengono arrestati due ex dirigenti di WorldCom, David Myers e Scott Sullivan, accusati di truffa, associazione a delinquere e per la presentazione di falsa documentazione alla SEC
(9 agosto) Rende noto di aver sopravalutato i profitti aziendali di altri 3,3 miliardi di dollari, quindi la frode nel bilancio è di 7,2 miliardi di dollari.
(28 agosto) Dopo settimane di indagini, arrivano le prime ammissioni sul conflitto d’interessi che riguarda la banca d’investimento Salomon Smith Barney e WorldCom. La Salomon ha, infatti, ammesso davanti al Congresso americano di aver riservato, fin dai primi anni ’90, migliaia di azioni relative a società in procinto di quotarsi in borsa (IPO) ai top manager di WorldCom. Nei documenti in mano alla Commissione congressuale, risultano 39 transazioni a favore del management di WorldCom, ma non sono specificate le singole quote riservate a ciascun dirigente.
(12 novembre) \WorldCom comunica di aver chiesto la bancarotta per 43 sue consociate.

2003
(13 aprile) WorldCom Inc. prenderà il nome di MCI. MCI è il brand con cui WorldCom commercializzava le chiamate di lunga distanza.
(14 aprile) WorldCom presenta il piano di riorganizzazione presso il tribunale competente degli Stati Uniti.
(Maggio) La SEC impone a WorldCom un risarcimento di 500 milioni di dollari agli azionisti.
(16 maggio) Riceve l’incarico, dal dipartimento della Difesa americano, di costruire una rete di telefonia mobile in Iraq. Il valore dell’operazione non è stato rilevato.
(1 luglio) Cede a Nextel Communication le reti Internet ad alta velocità per 144 milioni di dollari in contanti.
(8 luglio) Il giudice Jed Rakoff ha ratificato l’accordo destinato a risarcire gli azionisti, concluso nei giorni scorsi da WorldCom con SEC. Gli azionisti di WorldCom riceveranno un risarcimento record di 750 milioni di dollari. Questa cifra è superiore a quella concordata a maggio dal gruppo americano con l’Authority della Borsa Usa, quando le parti si erano trovate d’accordo per un risarcimento di 500 milioni di dollari.
(4 agosto) La General Service Administartion (GSA), l’agenzia responsabile dell’amministrazione dei servizi generali del Governo degli Stati Uniti, esclude WorldCom da ogni contratto federale, dichiarando che la disastrata azienda mancherebbe degli adeguati requisiti etici. La GSA non ha comunque cancellato i contratti federali esistenti.
(4 novembre) Il giudice Arthur Gonzalez approva il piano di ristrutturazione e MCI esce dal regime di bancarotta.

2004
(8 gennaio) Il governo statunitense decide di rimuovere il divieto che impediva a MCI di aggiudicarsi commesse federali.
(12 gennaio) Ottiene il prolungamento di un importante contratto – noto come FTS2001 – che lega l’azienda al governo americano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni e trasmissione dati.
(15 marzo) MCI semplifica la sua struttura organizzativa e annuncia che Michael Capellas lascerà la carica di presidente del consiglio d’amministrazione a Nicholas Katzenbach, ex Procuratore generale (1956-66) sotto l’amministrazione di Lyndon B. Johnson. Capellas ricoprirà il ruolo di Presidente e Direttore generale.
(16 marzo) Vende a Telefonos de Mexico (Telmex) la sua partecipazione di maggioranza, pari al 51,8%, detenuta in Embratel Participacoes,operatore telefonico brasiliano, per 360 milioni di dollari.
(20 aprile) Esce ufficialmente dal Chapter 11.
(29 maggio) Annuncia ufficialmente di aver raggiunto la velocità di 40 Gb al secondo attraverso una connessione con protocollo IP e rete ottica.
(1 giugno) Raggiunge un’intesa per ottenere l’accesso alla rete telefonica locale di Qwest Communications International.
(7 giugno) Lancia la piattaforma Net Conferencing basata sulla tecnologia Microsoft Office Live Meeting. Questo servizio consente di condurre riunioni altamente interattive via Internet in qualsiasi momento e da qualunque angolo del mondo.
(9 giugno) Acquista il 40% di Worldcom Belgique da Blomhof, controllata da Suez al 79,5%.
(2 luglio) Finalizza con Suez l’accordo per acquisire il 50% di WorldCom SA/NV (Belgio).
(15 giugno) Annuncia insieme a CIENA Corporation e Mintera Corporation la realizzazione della connessione ULH (Ultra Long-Haul) più veloce al mondo, capace di trasmettere a 40 Gigabit al secondo (Gbps), quattro volte la velocità delle più veloci route ULH sviluppate sino ad oggi.
(14 luglio) Torna sul Nasdaq.
(14 settembre) Insieme ad AT&T, BT Group, Cable&Wireless e T-Systems, annuncia che uniranno le proprie forze al fine di accelerare la liberalizzazione del comparto tlc in Asia.
(Dicembre) Lancia l’accesso DSL verso Private IP in otto Paesi EMEA (Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito). L’accesso per il Belgio e la Francia è previsto per Gennaio 2005.
(17 dicembre) Annuncia che sarà fornitore di servizi Internet per Airbus. MCI estende il rapporto già esistente con Airbus SAS, fornendo una serie di servizi di comunicazione digitale avanzata, basata su Internet, in Francia, Regno Unito, Germania, Russia, Cina e Stati Uniti.

2005
(3 febbraio) Lancia MCI Private Line Ethernet service in nove Paesi europei.
(18 febbraio) Verizon raggiunge un accordo per rilevare Mci per un controvalore di 6,7 miliardi di dollari che sarà pagato parte in titoli azionari e parte in contante.
(22 febbraio) Un gruppo di investitori con l’11% di MCI ha presentato ricorso al Tribunale del Delaware per chiedere la bocciatura della fusione sostenendo che il prezzo offerto da Verizon (6.6 miliardi di dollari) è troppo basso. Il gruppo di investitori sostiene che nell’accettare l’offerta il cda di MCI avrebbe violato il proprio dovere nei confronti dei soci di ottenere la migliore valutazione possibile per la società.
(24 febbraio) Qwest modifica i termini della sua originaria offerta di acquisto da 8 miliardi di dollari presentata ad Mci. Qwest Communication ha inserito nella sua offerta un meccanismo che manterrebbe fisso il controvalore in dollari della quota che verrebbe corrisposta agli azionisti Mci sotto forma di azioni Qwest.
(2 marzo) Annuncia che entro le prossime due settimane (precisamente fino al prossimo 17 marzo) verrà esaminata l’ultima offerta di Qwest. Il prolungamento delle trattative tra Qwest e MCI è un’opzione che rientra negli accordi stipulati con MCI il 14 febbraio, quando il cda dell’ex WorldCom ha deciso di accettare l’offerta da 6,75 miliardi di dollari presentata da Verizon.
(3 marzo) Bank of America ha accettato di pagare 460.5 milioni di dollari per risarcire gli azionisti e gli obbligazionisti di WorldCom (ora MCI).
(11 marzo) Caboto Holdings Sim (Gruppo Intesa), West LB, Abn Amro e la Bnp Paribas Securties hanno accettato di pagare per non affrontare il processo che si aprirà la settimana prossima a New York. Caboto Holdings Sim pagherà 37,5 milioni di dollari, la West LB verserà 75 milioni di dollari, Abn Amro ha accettato di pagare 278 milioni di dollari, mentre la Bnp Paribas Securties pagherà 37,5 milioni di dollari. Hanno accettato di pagare anche due società giapponesi: la Mitsubishi Securities (75 milioni di dollari) e la Mizuho (37,5 milioni di dollari). Ricordiamo che l’accusa rivolta alle banche era di aver venduto bond WorldCom nel 2001 pur essendo a conoscenza del dissesto finanziario del gruppo.
(15 marzo) Bernard Ebbers, ex presidente di WorldCom (ora MCI), è stato ritenuto colpevole di tutti i reati a lui contestati. Ora Ebbers rischia sino a 85 anni di reclusione. L’ex CEO di WorldCom era accusato di frode finanziaria, associazione a delinquere e falsa testimonianza.
(17 marzo) Qwest presenta una nuova offerta di 8,45 miliardi di dollari per rilevare Mci.
Acquista NetSec, fornitore di servizi di Sicurezza.
(22 marzo) L’ex presidente di WorldCom Bert Roberts accetta di pagare 4,5 milioni di dollari per chiudere la causa intentata contro di lui dallo Stato di New York a nome degli azionisti lesi dal fallimento della società.
(24 marzo) Il Cda di MCI ha annunciato di aver ripreso le trattative con Qwest in quanto ha giudicato più interessante la sua offerta di 8,45 miliardi di dollari rispetto a quella da 6,75 miliardi di dollari presentata da Verizon.
(28 marzo) Qwest fissa per il prossimo 5 aprile il termine di scadenza della sua offerta da 8,45 miliardi di dollari per la acquisizione di MCI. In mancanza di risposta positiva, la Qwest ritirerà l’offerta. Qwest, inoltre, ha reso noto in un filing inviato alla Sec di aver lavorato per consolidare il proprio impegno finanziario di ulteriori 500 milioni a 5,75 miliardi di dollari complessivi, come richiesto venerdì dal board di Mci attraverso i propri advisor.
(29 marzo) Accetta la nuova offerta presentata Verizon Communications Inc. da 7,6 miliardi di dollari, respingendo la proposta di acquisto da 8,45 miliardi di Qwest. L’offerta migliorativa di Verizon è pari a una valutazione di 23,50 dollari ad azione che saranno corrisposti per 8,75 dollari in contanti e per la restante parte in azioni. Le due società hanno inoltre aumentato la commissione che sarebbe dovuta a Verizon qualora l’accordo sfumasse.
(31 marzo) Qwest alza, per la terza volta, la sua offerta d’acquisto su MCI portandola a 8,9 miliardi di dollari (27,50 dollari ad azione), circa il 20% in più dei 7,5 miliardi offerti (23.10 dollari a titolo) da Verizon.
(4 aprile) Il board di Mci annuncia di aver riaperto le trattative con Qwest, dopo che quest’ultima ha presentato un’offerta più alta di quella di Verizon. Qwest ha perfezionato l’offerta da 9,07 miliardi di dollari per acquistare MCI, in quanto sono stati sottoscritti gli accordi per reperire le risorse atte a finanziare il takeover. Qwest ha precisato che MCI ha tempo per decidere fino a domani.
(5 aprile) Ivan G. Seidenberg, Chairman e Chief Executive Officer di Verizon, ha annunciato che se MCI accetterà la controfferta da 9 miliardi di dollari di Qwest, ritenendola “superiore”, Verizon non alzerà la propria offerta da 7,6 miliardi di dollari e rinuncerà alla fusione. Nel caso in cui MCI accettasse l’offerta di Qwest dovrà pagare a Verizon 250 milioni di dollari per rottura di trattative in base all’accordo firmato dalle due società lo scorso 29 marzo, quando MCI ha accettato l’offerta migliorativa di Verizon preferendola a quella da presentata da Qwest.
(11 aprile) Verizon raggiunge un accordo con il maggior azionista di Mci, Carlos Slim, per acquistare il 13% del capitale della società. Il controvalore dell’operazione, 1,1 miliardi di dollari, valuta ogni azione Mci 25,72 dollari.
(12 aprile) Verizon formalizza presso la Sec la propria offerta per l’acquisto di MCI.
(22 aprile) Qwest aumenta la sua precedente offerta del 9%, proponendo agli azionisti di MCI 30 dollari per azione. L’offerta verrà ritirata sabato alle ore 17se MCI non sarà ancora riuscita a giudicare “superiore” quest’offerta rispetto a quella di Verizon.
(2 maggio) Qwest annuncia il ritiro della propria offerta, dopo che il Cda di MCI ha reso noto di voler accettare l’ultimo rilancio della rivale Verizon, che nelle scorse ore aveva portato la propria offerta a 8,44 miliardi di dollari, ossia 26 dollari per azione di cui 5,60 in cash più 0,5743 azioni Verizon per ogni titolo Mci o comunque un numero sufficiente a raggiungere un controvalore di 20,40 dollari. Verizon in una nota ha precisato che questo modo sarà anche possibile che Verizon “potrebbe
aumentare il pagamento in contanti anziché il concambio azionario
“.
(9 maggio) I vertici di Qwest incontrano i soci di MCI in disaccordo sull’opzione Verizon per valutare un’eventuale prova di forza anche con il ricorso a un’offerta ostile.
(10 maggio) Dichiara che non presenterà altre offerte per acquisire la MCI, se gli azionisti di MCI non decidano di bocciare l’accordo con Verizon.
(17 maggio) Verizon chiude l’accordo per acquistare circa 43,4 milioni di azioni Mci da otto società affiliate a Carlos Slim Helu per un corrispettivo per contanti di circa 1,1 miliardi di dollari.
(15 giugno) Deephaven Capital Management, hedge fund socio di MCI con una quota di poco inferiore al 5%, promuove una ”campagna” per far fallire la fusione tra Verizon e MCI.
(23 giugno) Lancia un servizio sperimentale di telefonate su Internet.
(22 settembre) Annuncia che gli investitori che comprarono titoli WorldCom potranno essere risarciti per complessivi 6,1 miliardi di dollari, in base ad un maxi-patteggiamento che ha coinvolto in prima persona gli istituti bancari che ebbero un ruolo in questa vicenda.
(6 ottobre) I soci di MCI accettano l’offerta di 8,4 miliardi di dollari di Verizon, preferendola a quella presentata da Qwest (pari a quasi 10 miliardi di dollari) giudicata rischiosa a causa del suo alto indebitamento.
(28 ottobre) Il dipartimento di Giustizia statunitense ha dato parere favorevole alla fusione tra Verizon e Mci.
(13 dicembre) MSN firma con MCI un accordo per ampliare il servizio di instant-messaging al mercato della telefonia via Internet.

2006
(9 gennaio) Verizon Communications porta a termine l’acquisizione di MCI, dando inoltre vita a una nuova business unit focalizzata sulla clientela business. La società che prende il nome di Verizon Business, avrà sede a New York e servirà le medie e grandi imprese e pubblica amministrazione. La struttura dirigenziale e il consiglio di amministrazione restano intatti, anche se Michael Capellas, ex presidente e CEO di MCI, lascerà la carica ora che la fusione è stata completata.
(2 febbraio) Verizon Business estende l’accesso Ethernet al servizio IP Private Line creato da MCI su alcune città europee (Milano, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Stoccolma, Zurigo, Parigi, Lione, Francoforte e Hilden). L’operazione riguarda inoltre anche alcuni centri della regione Asia Pacifico.
(27 marzo) Annuncia di essere stata scelta dalla banca internazionale ABN AMRO come fornitore dei propri servizi di connettività a livello globale. Verizon Business, infatti, ha firmato con con ABN AMRO un contratto quinquennale per un valore complessivo di 500 milioni di euro (circa 550 milioni di dollari) per la gestione delle reti globali di trasmissione dati e delle piattaforme di firewall. L’accordo comprende servizi di rete WAN (Wide-Area Network), LAN (Local-Area Network) e servizi di sicurezza che collegheranno più di 6.000 sedi ABN AMRO localizzate in 25 nazioni e più di 200 provider locali.
(17 maggio) Lancia sul mercato europeo Hosted IP Centrex, soluzione VoIP che consente alle aziende di inserirsi nelle applicazioni voce e dati con caratteristiche basate sul web, oltre che funzionalità click-to-dial (selezione del numero tramite clic del mouse), auto attendant (sistemi di operatore automatico) e servizi di reception.
(19 maggio) Lancia Verizon IP Trunking, soluzioni VoIP progettato per organizzazioni che hanno già messo in campo una soluzione VoIP IP PBX. IP Trunking consente ai clienti di ridurre i costi in quanto fa decadere la necessità di acquistare e gestire più sistemi.
Lancia i propri primi servizi VoIP per l’Italia.
(20 settembre) Sigla un nuovo contratto quinquennale dal valore di 100 milioni di dollari con Johnson Controls Inc. per fornire una vasta gamma di servizi di supporto alle comunicazioni basate sul protocollo IP.
(9 ottobre) Estende per altri due anni il contratto di servizio con l’United States Postal Service. L’accordo, che doveva terminare il 23 marzo 2008, proseguirà fino al 2010, con un’ulteriore opzione per una successiva estensione biennale fino al 23 marzo 2012.
Estende anche l’accordo con DaimlerChrysler, in base al quale . In base fornirà servizi di gestione delle reti di tutto il gruppo DaimlerChrysler a livello mondiale, incluse le attività in Nord America, Europa, Medio Oriente e Africa nonché quelle facenti capo al marchio Mercedes-Benz.
(20 ottobre) Insieme a Fastweb sigla un accordo quadriennale con Banca Antonveneta per collegare con un’unica rete IP privata virtuale le oltre 1000 filiali in Italia della banca.
(30 novembre) E’ scelta da d’Amico Società di Navigazione, società armatoriale italiana, per la realizzazione della propria rete mondiale Managed IP. d’Amico collegherà le proprie sedi di Dublino, Genova, Londra, Roma, Monaco e Singapore grazie ad una rete Managed Private IP MPLS realizzata da Verizon Business. Verizon Business è stata scelta quale partner strategico per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione di una nuova rete mondiale.

2007
(7 febbraio) Annuncia che la recente joint venture siglata in India con Videocon Group ha richiesto una licenza per fornire servizi internazionali sulla lunga distanza.

DATI ECONOMICI E FINANZIARI

Verizon Communications*

2005

2004

Ricavi

74.910

70.668

Spese d’esercizio

60.298

58.166

Risultato operativo

14.814

13.117

Utile netto d’esercizio

7.397

7.831

*I valori sono riportati in milioni di dollari

Ricavi per settore*

2005

2004

Domestic Telecom

37.616

38.021

Domestic Wireless

32.301

27.662

Information services

3.452

3.549

International

2.193

2.014

Valori d’interscambio

652

558

Totale

74.910

70.668

*I valori sono riportati in milioni di dollari