Garante Privacy: permesso di soggiorno elettronico, sì all’uso dei dati biometrici

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COMUNICATO STAMPA


Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto interministeriale che adegua il permesso di soggiorno, rilasciato in Italia a cittadini di Paesi terzi, al modello uniforme adottato dagli altri Stati europei. In base al nuovo decreto, “Regole tecniche e di sicurezza relative al permesso di soggiorno“, le persone che ottengono il permesso saranno fornite di una tessera dotata di microprocessore contact-less contenente le informazioni necessarie per verificare l’autenticità del documento, nonché i dati identificativi, la fotografia e le impronte digitali del titolare.

 

Come suggerito dal Garante, nell’ambito del tavolo tecnico attivato per elaborare le nuove regole, il microprocessore potrà essere letto esclusivamente dagli organi di controllo e solo per verificare l’identità del titolare e l’autenticità del documento stesso. In occasione del rilascio della tessera, i dati del cittadino straniero saranno registrati anche in un apposito archivio elettronico allocato presso il Centro elettronico nazionale (Cen) della Polizia di Stato: tali dati non potranno essere conservati per più di dieci anni.

 

Solo nel caso in cui venga rilasciato un permesso CE per soggiornanti di lungo periodo (e come tale a tempo indeterminato), i dati personali e la fotografia del titolare potranno essere memorizzati nella banca dati per l’intera durata del permesso. Le impronte digitali, invece, dovranno essere conservate esclusivamente per il tempo necessario al completamento dei procedimenti amministrativi relativi al rilascio o al rinnovo del permesso.

 

Sia i dati presenti sulla tessera, sia quelli conservati presso il Cen potranno essere utilizzati solo per finalità relative alla verifica e alla gestione del permesso di soggiorno. Nell’esprimere parere favorevole sullo schema di decreto, l’Autorità si è comunque riservata di valutare le regole tecniche che saranno emanate da un’apposita commissione interministeriale – istituita presso il Dipartimento di pubblica sicurezza – con le quali saranno precisate le misure da adottare per garantire la riservatezza, l’integrità e la sicurezza dei dati trattati, in particolare per quanto riguarda gli elementi biometrici.