Facebook-Whatsapp: sotto la lente Ue anche il fattore ‘privacy’

di Alessandra Talarico |

Il timore è che Facebook, mettendo le mani su una mole tanto vasta di informazioni personali, possa diventare un ‘monopolista dei dati’, acquisendo un vantaggio che potrebbe costituire una barriera all’ingresso di altre compagnie.

Europa


WhatsApp

La Commissione europea ha acceso i riflettori sull’acquisizione di Whatsapp da parte di Facebook: nelle scorse settimane, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, l’Antitrust europeo ha iniziato a inviare questionari dettagliati a diversi concorrenti di Whatsapp per chiedere degli effetti dell’operazione sui loro mercati.

La mossa della Commissione precede l’apertura di un’indagine formale che potrebbe rappresentare il primo banco di prova per valutare l’applicazione delle norme europee sulla concorrenza al mercato dei social media e delle app mobili.

Sempre secondo il WSJ, i questionari servirebbero a valutare anche un aspetto inedito in ambito antitrust: il controllo e l’uso dei dati personali nei servizi di messaging.

 

L’intervento della Ue sull’operazione inizialmente non era previsto, dato che Whatsapp non genera ricavi tali da richiedere una valutazione antitrust, ma è stato lo stesso Mark Zuckerberg a chiedere l’esame di Bruxelles,  per evitare problemi con i singoli Paesi dell’Unione e temendo anche il possibile intervento degli operatori tlc che vogliono maggiore chiarezza su questa maxi-operazione e sulle ricadute che potrebbe avere.

 

L’unione tra Whatsapp e Facebook inquieta non poco i rivali nel settore delle app di messaggistica: nel Regno Unito – uno dei tre Paesi in cui Facebook teme l’intervento dell’antitrust – circa tre quarti degli utenti Android usa Facebook Messenger e più della metà Whatsapp, contro il 16% che usa Skype e il 12% di Viber (dati Nielsen).

 

A pesare, stavolta, potrebbe essere però anche il timore che Facebook – mettendo le mani su una mole tanto vasta di informazioni personali – possa diventare un ‘monopolista dei dati’, acquisendo un vantaggio che potrebbe costituire una barriera all’ingresso di altre compagnie.  “Quando la FTC ha dato il suo via libera all’accordo, ad aprile, ha avvertito le due aziende a mantenere i loro impegni sulla privacy”, sottolinea il WSJ, aggiungendo che il Commissario FTC Julie Brill in un suo recente discorso a Bruxelles ha anticipato che le policy sulla privacy potrebbero diventare un elemento importante delle future analisi sulle fusioni.