Unbundling: Telecom Italia pronta al ricorso contro l’Agcom su revisione tariffe

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Marco Patuano: 'Innaturale che quattro anni dopo si intervenga su una decisione già presa: è come se ci mettessimo a discutere dei mondiali del Sudafrica 2010'.

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Sede Agcom

Telecom Italia è pronta a fare ricorso se dovesse esserci una riduzione delle tariffe unbundling con effetto retroattivo per gli anni 2010-2012. Lo ha annunciato l’amministratore delegato, Marco Patuano, intervenendo in merito alla decisione dell’Agcom di avviare una consultazione pubblica sul taglio dei canoni di affitto dell’ultimo miglio versati dagli operatori alternativi nel triennio 2010-2012

 

“Trovo innaturale che quattro anni dopo si intervenga su una decisione già presa: è come se ci mettessimo a discutere dei mondiali del Sudafrica 2010. E’ andata” ha detto Patuano, evidenziando altresì che la sentenza del Consiglio di Stato relativa alla revisione delle tariffe di unbundling “non prevedeva di cambiare i criteri ma argomentare le decisioni prese dal precedente Consiglio”.

 

La revisione delle tariffe, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, potrebbe costare a Telecom Italia oltre 30 milioni di euro: nel dettaglio, è previsto un calo delle tariffe da 9,28 a 9,02 euro per il 2012, da 9,02 a 8,91 per il 2011 e da 8,70 a 8,66 euro per il 2010. Una “redistribuzione di risorse finanziarie tra gli operatori”, che non avrebbe comunque impatto sui consumatori, ha precisato Patuano che, intervenendo a un convegno sul tema degli investimenti nelle tlc non ha nascosto la difficoltà di parlare di regolazione pro-investimenti proprio nel momento in cui provvedimento mira a cambiare ex-post la regolazione fissata dalla stessa Autorità.

“Ormai sta diventando un’abitudine”, ha detto l’ad di Telecom Italia, secondo cui “…ci troviamo in una situazione in cui si fa fatica a capire se ci regola l’Agcom o dobbiamo tenere conto della giustizia amministrativa. Se si modificano le regole ex-post non si fa altro che incentivare la litigiosità”.

 

 

La decisione dell’Agcom

 

L’Agcom ha di fatto sottoposto a consultazione pubblica nazionale lo schema di provvedimento concernente l’esecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato n. 1645/13, n. 1837/13 e n. 1856/13 che – dietro ricorso, rispettivamente, di Eutelia, Wind e Fastweb – hanno portato a un parziale annullamento delle delibere n. 731/09/CONS e n. 578/10/CONS, riguardanti la determinazione dei prezzi dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa di Telecom Italia relativi al triennio 2010-2012.

 

La decisione, ha spiegato stamani il Commissario Agcom Antonio Preto, risponde alla necessità di ottemperare alle tre delibere del Consiglio di Stato e parte pertanto da “un approccio equilibrato e attento alla realtà”, basato sulla “forza dei numeri”.

“Ad Agcom – ha aggiunto il Commissario – è toccato ottemperare facendo un’analisi ora per allora e seguendo le indicazioni del Consiglio di Stato”, in particolare per quel che concerne la parte relativa ai costi per la manutenzione corrente sulla base di alcuni contratti flat.

“Sulla base dei conteggi fatti – ha spiegato Antonio Preto – è risultato che il valore è diverso”.