Vacanze online: Expedia e Booking.com nel mirino dell’Antitrust

di Paolo Anastasio |

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Expedia e Booking, le maggiori agenzie turistiche online, per verificare la presenza di clausole anticoncorrenziali nei servizi di prenotazione.

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L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Expedia e Booking, le maggiori agenzie turistiche online, per verificare la presenza di possibili intese restrittive della concorrenza attraverso gli accordi siglati con le strutture alberghiere.

 

In dettaglio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su segnalazione di Federalberghi, del gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza Guardia di Finanza e Aica, “ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se le agenzie turistiche on line, Booking ed Expedia limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti”, si legge nella nota.

 

Sotto la lente dell’Antitrust, “le clausole previste da Booking ed Expedia che vincolano le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online e in generale tramite qualsiasi altri canale di prenotazione (siti web e alberghi compresi)”.

 

Secondo l’Antitrust “l’utilizzo di queste clausole da parte delle due principali piattaforme presenti sul mercato potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive che sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali”, chiude la nota. Sotto la lente la presenza o meno di cosiddette “intese verticali” fra le piattaforme online e le reti alberghiere ad esse collegate. 

 

Le clausole imposte agli alberghi renderebbero di fatto impossibile l’ingresso di nuove piattaforme concorrenti sul mercato, danneggiando in primo luogo i consumatori. L’istruttoria durerà più di un anno e si concluderà entro il 30 luglio 2015. Le aziende rischiano una sanzione fino al 10% del fatturato. 

 

A livello europeo, indagini antitrust nel settore dei viaggi online sono state avviate anche nel Regno Unito, in Germania e Norvegia.