#NewDAE14. Luigi Gambardella (ETNO): ‘La nuova Digital Agenda Ue punti sulle telco’

di Alessandra Talarico |

Anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sottolineato che ‘la diffusione di tecnologia fa bene all'efficienza della PA e permette di risparmiare costi di gestione’ e deve essere pertanto ‘sostenuta con una vera Agenda Digitale europea'.

Europa


Luigi Gambardella

Una nuova Digital Agenda più forte e ambiziosa incentrata sui temi della crescita, che restituisca ai cittadini il controllo dei loro dati personali e garantisca la sicurezza delle reti. E’ questo il messaggio lanciato oggi da Bruxelles dal presidente del board ETNO Luigi Gambardella, nell’ambito del workshop ‘A New Digital Agenda For Europe’ (#NewDAE14), organizzato da ETNO e Telecom Italia.

 

I player europei, fino a pochi anni fa leader del settore digitale, hanno perso troppo terreno rispetto ai competitor americani e asiatici e per recuperare questo gap bisogna ora consentirgli “di rafforzarsi sul loro territorio per non diventare facile preda di player stranieri”. È necessario quindi “rimettere l’Europa sulla mappa dello sviluppo digitale facendo leva sul potenziale degli operatori”, che sono il vero, ultimo “gioiello della corona digitale europea”.

 

Il momento giusto per porre le basi della rinascita digitale europea è adesso perché,  ha sottolineato Luigi Gambardella, “dal 2010 uno sforzo è stato fatto ma ancora molti punti restano aperti” e invece “con una nuova Commissione e un nuovo Parlamento ci può essere l’occasione di cambiare l’approccio di policy al settore, guardando al futuro e lasciando i vecchi paradigmi”.

 

E’ necessario, quindi, riscrivere l’Agenda Digitale per colmare le lacune della precedente strategia Ue – troppo ambiziosa ma non in grado di massimizzare il potenziale delle telco europee – così da “riconoscere le sfide della connettività mobile” e mettere in atto politiche in grado di contribuire “alla diffusione del 4G e di spianare la strada alla leadership europea del 5G”.

La nuova Agenda Digitale dovrebbe altresì dare vita a regole più favorevoli agli investimenti nell’ultrabroadband. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile non lasciare ulteriore margine di crescita ai player extraeuropei, che grazie anche a politiche lungimiranti e meno invasive di quelle europee, sono cresciuti e hanno investito molto più di quanto abbiano potuto fare le telco europee, imbrigliate da politiche prive della giusta ‘visione industriale’, come ha affermato anche l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano.

 

L’appello dell’industria sembra trovare un’eco nelle parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, nel corso di una conferenza stampa a Londra con gli operatori finanziari, ha sottolineato che “…la diffusione della tecnologia fa bene all’efficienza della PA e permette di risparmiare costi di gestione” e deve essere pertanto “sostenuta a livello europeo con una vera Agenda Digitale Ue”.