#WebTax, Francesco Boccia (Pd): ‘L’elusione delle web company non più sostenibile’

di Raffaella Natale |

Per il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia: ‘L'elusione fiscale è diventata una emergenza nazionale’.

Italia


Francesco Boccia

Si riaccende il dibattito sulla Web Tax, sulla scia delle forti dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che in occasione dell’assemblea degli azionisti del gruppo punta il dito contro i sistemi usati da Google & Co. per eludere le tasse in Italia.

L’on. Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera, primo firmatario della proposta di legge sulla tassazione degli OTT, parla di “cartello delle multinazionali del web che continuano a pilotare il mercato, sfruttandone a costi nulli i contenuti prodotti da altri, eludendo il fisco senza investire risorse reali”.

E intanto, Sergio Boccadutri, deputato di Sel della Commissione Bilancio, rilancia, annunciando che presenterà un emendamento in sede di conversione del decreto Irpef contro il profit shifting.

 

Per Boccia, “Se due editori di estrazione così diversa come Fedele Confalonieri e Carlo De Benedetti (schieratosi apertamente a favore della Web Tax, ndr) esprimono gli stessi giudizi ed effettuano le medesime valutazioni sul rapporto tra economia digitale e ruolo delle multinazionali del web ed equità fiscale, significa che il dibattito politico e culturale avviato da tempo nel nostro Paese e in Parlamento intercettava un malessere oggettivo che tocca migliaia di piccoli operatori che hanno meno voce. Per non parlare delle decine di migliaia di artisti, talenti e imprenditori di servizi immateriali che vengono penalizzati quotidianamente”.

 

In Italia la Web Tax, già in vigore per la parte riguardante la tracciabilità dei pagamenti per i servizi online, è stata congelata, per la forte opposizione politica, per le disposizioni che prevedono l’obbligo di partita Iva italiana per gli acquisti di eAdvertising per le quali si attende una previa verifica di compatibilità con il diritto dell’Ue.

Uno dei maggiori oppositori della Web Tax è stato il premier Matteo Renzi.

Complessi meccanismi, anche politici, che però al momento impediscono di contrastare le aggressive pratiche di ottimizzazione fiscale alle quali ricorrono indisturbati i ‘furbetti’ della rete.

 

Il presidente della Commissione Bilancio della Camera ricorda che “grazie al dibattito parlamentare e al lavoro del servizio studi della Camera è emerso che il mercato potenziale oggi superiore ai 20 miliardi di euro di fatturato su cui si concentra l’elusione fiscale è diventato una emergenza nazionale così come dimostrano i dibattiti e le pesanti sanzioni economiche comminate in Francia e in Germania”.

 

“Per questa ragione – continua Boccia- pur avendo intercettato per il 2014 grazie alla battaglia parzialmente vinta in Parlamento con il ruling, 137milioni di euro a fronte dei soli 6 pagati dalla multinazionali del web in Italia nel 2013, il prossimo 5 giugno si terrà alla Camera dei deputati un confronto pubblico organizzato dalla commissione Bilancio sull’equità fiscale. A questo confronto culturale parteciperanno i principali protagonisti di tutti i settori coinvolti nell’economia digitale. Il mio augurio è che possano accettare l’invito anche i vertici delle OTT”.