Dvd pirata, blitz della GdF. L’ombra della camorra dietro una truffa da 250 milioni

di Raffaella Natale |

Agli arresti domiciliari i vertici della Verbatim Italia.

Italia


Dvd pirata

Maxi operazione della Guardia di Finanza contro la pirateria audiovisiva dietro la quale c’era la camorra campana. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Napoli.

Si parla di una truffa da 250 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Napoli e centinaia di perquisizioni in diverse regioni italiane al termine di un’indagine sui clan camorristici che gestivano attività di pirateria audiovisiva nel capoluogo campano ed il rifornimento di cd e dvd pirata nelle principali città italiane. Coinvolti anche i vertici della Verbatim Italia che hanno ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli.

Gli arresti domiciliari sono scattati per il rappresentante legale Marco Balducci, all’epoca dei fatti responsabile amministrativo, per l’ex Amministratore delegato Mauro Santi, licenziato nel 2012 e per il responsabile vendite sud Europa Matteo Locatelli, all’epoca responsabile vendite Italia.

 

Il profitto dei reati, conseguito dall’associazione, è stato quantificato in oltre 252 mln di euro, di cui 156 mln per la mancata corresponsione del compenso per copia privata; e 96 mln di IVA ed IRES evasi.

Oltre agli arresti e alle perquisizioni, in Toscana, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, la DDA ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza su 164 conti correnti, 126 tra obbligazioni, fondi d’investimento, titoli e cassette di sicurezza, 56 auto e moto di lusso, uno yacht e 71 immobili e terreni.

 

Sequestrati anche 23 milioni di cd e dvd vergini. L’organizzazione, secondo quanto hanno accertato le Fiamme Gialle, si sarebbe avvalsa di una fitta rete di intermediari e della partecipazione consapevole dei vertici della Verbatim Italia, società leader nella produzione di hard disk, cd e dvd che venivano importati nel nostro Paese, evadendo completamente le tasse grazie ad una falsa triangolazione tramite società situate in paradisi fiscali o in altri paesi dell’Unione Europea. Le indagini sono state svolte in collaborazione con il servizio antipirateria della Siae.

 

Per Sabina Riccardelli, Vice Direttore Generale Siae, “Il successo è frutto di un’attività d’intelligence attenta e raffinata, che ha individuato ingenti quantitativi di supporti audiovisivi vergini ed altro materiale informatico, prevalentemente a marchio Verbatim, destinati ad alimentare il mercato italiano in totale evasione delle imposte e dei compensi dovuti per copia privata”.

“L’importante risultato di oggi, nel campo dei supporti  fisici,  non deve far diminuire l’allerta sul fenomeno della pirateria digitale, molto radicato nel nostro paese, che colpisce l’industria dei contenuti“, ha concluso Riccardelli.