Musica digitale, l’Italia dello streaming sale al terzo posto del mercato Ue

di Raffaella Natale |

Enzo Mazza (FIMI): ‘L’Italia torna a crescere dopo 12 anni’. Grazie alle operazioni antipirateria, il traffico dei BiTorrent perde il 13%. Il Report dell’IFPI è disponibile a piè di pagina.

Italia


Musica digitale

Il mercato della musica in streaming continua a crescere a un ritmo molto sostenuto e l’Italia è il terzo mercato d’Europa stando al Digital Music Report 2014 di IFPI (International Federation of Phonographic Industry) che è stato presentato oggi.

Grande soddisfazione da parte di Enzo Mazza, presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) che, commentando il Report dell’IFPI ha dichiarato a Key4biz: “Il dato italiano segna per la prima volta dal 2002 un’inversione di tendenza e apre a potenziali sviluppi interessanti con riferimento all’area mobile“.

Per il presidente della FIMI, “Il recente annuncio di Vodafone con Spotify e in generale i dati sul segmento streaming con i numeri di Cubomusica fanno ben sperare sul 2014, anno decisivo per la ripresa definitiva del mercato italiano”.

 

Streaming

Dai dati raccolti, emerge con chiarezza quanto la diffusione dei servizi di streaming abbia guidato lo sviluppo nei maggiori mercati internazionali verso una crescita del +4,3% e l’espansione del mercato europeo per la prima volta dopo oltre 12 anni. I ricavi derivanti dallo streaming sono balzati al 51,3% per 1,1 miliardi di dollari a livello globale e i cinque mercati di punta in Europa hanno tutti mostrato trend di crescita positivi (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e UK). Il numero degli abbonati nel mondo è quasi quadruplicato per arrivare a 28 milioni.

 

Crollo del Giappone

Ciò nonostante, a livello globale si registra un calo dei ricavi del 3,9% a 15 miliardi di dollari per via del crollo del mercato giapponese (-16,7%) che da solo rappresenta il 20% del mercato mondiale della musica registrata. Tale mercato, infatti, mantenendo solide le abitudini di consumo e fruizione tramite supporto fisico, registra un certo ritardo nello sviluppo della diffusione dei servizi digitali. 

 

Downloading

I servizi di digital download restano forti, rappresentando circa i due-terzi dei ricavi digitali totali (il 67%).

Negli ultimi sei mesi, l’Italia si è piazzata dietro Svezia e Francia per quanto riguarda la percentuale degli utenti internet che hanno un abbonamento (32%) o fruiscono di servizi di musica in downloading (15%).

Gli investimenti nei repertori locali restano la linfa vitale dell’industria musicale internazionale: sono svariati i mercati i cui artisti locali occupano le posizioni in vetta alle classifiche di vendita.

 

Pirateria

La pirateria resta però sempre in agguato. Secondo l’IFPI, il blocco dei siti web che violano il diritto d’autore si sta dimostrando un’efficace soluzione per contrastare il fenomeno, anche in Italia, dove nel 2013 si è registrato un calo del 13% del traffico BiTorrent.

Le azioni degli Internet service provider, sostiene l’IFPI, sono ormai ampiamente accettate ed efficaci per arginare la pirateria online.

Lo scorso anno, in dieci paesi Ue i giudici hanno ordinato agli Isp di bloccare agli utenti l’accesso a siti che violavano il copyright. Provvedimenti simili sono stati adottati anche in Paesi come  India, Indonesia, Malaysia, Messico, Norvegia, Corea del Sud e Turchia.

Sul fronte legislativo, osserva l’IFPI, lo scorso anno la Norvegia ha adottato nuove norme in materia di copyright mentre l’Italia è diventato  il primo paese d’Europa in cui un’Authority – l’Agcom – è autorizzata a bloccare siti pirata e lo farà a partire dal 31 marzo, quando sarà attivo il Regolamento sul diritto d’autore online.

 

Digital Music Report 2014