Baby squillo a Roma, richiamo del Garante Privacy ai media

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Il Garante Antonello Soro: ‘Bisogna tutelare la riservatezza e la dignità dei familiari dell’indagato, specie se minori’.

Italia


Baby squillo

Ennesimo richiamo del Garante Privacy per il nuovo caso di prostituzione minorile che ha coinvolto il quartiere Parioli di Roma.

Ancora una volta l’Autorità per la protezione dei dati personali è costretta a prendere una posizione forte, come già aveva fatto in un precedente caso di baby squillo, contro media e giornali online per tutelare la privacy delle persone coinvolte.

 

Con una nota, il Garante Antonello Soro ha richiamato i media al rispetto delle regole: “Da alcuni giorni media e testate online, nel riportare notizie riguardanti la vicenda di prostituzione minorile a Roma e le persone in essa coinvolte, si soffermano con particolare insistenza sul caso del dott. Mauro Floriani ripetutamente menzionato unitamente alla moglie, nota parlamentare, e ai figli, alcuni dei quali minori, talvolta identificati con i nomi propri”.

 

Il Garante ha, quindi, sottolineato che pur salvaguardando il legittimo esercizio del diritto-dovere del giornalista di informare su casi di interesse pubblico, è necessario che tutti i media osservino “il più rigoroso rispetto dei principi stabiliti dal Codice deontologico dei giornalisti, evitando di ledere la riservatezza e la dignità dei familiari dell’indagato, specie se minori”.

 

L’Autorità della privacy ha ricordato che “Il codice deontologico dei giornalisti e la Carta di Treviso prescrivono, infatti, anche in presenza di vicende di rilevante interesse pubblico, la massima tutela della personalità dei minori e l’assoluta necessità di garantirne l’armonico sviluppo”.

 

“Va, infine, sottolineato – ha concluso il Garante – che la tutela della riservatezza e della dignità personale deve essere garantita anche ai personaggi pubblici, come nel caso della parlamentare, i quali hanno comunque diritto a veder rispettata, per quanto in forma attenuata, la loro sfera privata, evitando ogni forma di accanimento”. (R.N.)