Reti broadband: la Ue punta a risparmi per 40-60 mld di euro

di Alessandra Talarico |

Condivisione delle infrastrutture, coordinamento delle opere di ingegneria civile, taglio della burocrazia, edifici ‘broadband-ready’: questi i 4 pilastri della Direttiva Ue approvata dal Coreper.

Europa


Fibra ottica

Il Coreper, comitato composto dai rappresentanti permanenti degli Stati membri, ha ratificato due importanti elementi della legislazione digitale europea: la Direttiva europea sul taglio dei costi della banda larga e il Regolamento in materia di identificazione elettronica.

La Direttiva sul taglio dei costi della banda larga dovrebbe portare risparmi stimati in 40-60 miliardi di euro nel rollout delle reti a banda larga di nuova generazione, per realizzare le quali servono, in Europa, all’incirca 200 miliardi di euro.

4 i piani di intervento: migliore utilizzo delle infrastrutture esistenti; miglior coordinamento delle future opere civili; razionalizzazione delle procedure di autorizzazione; edifici ‘broadband-ready’.

 

I risparmi maggiori sono quelli derivanti dalla condivisione delle infrastrutture esistenti – condotte, pozzetti, armadi, pali, tralicci, antenne, torri e altre strutture di supporto – che rappresentano attualmente l’80% dei costi di realizzazione delle reti broadband.

Al primo posto, dunque, la Commissione mette la necessità di evitare inutili duplicazioni dei lavori e propone di utilizzare, per la posa della fibra ottica, infrastrutture già disponibili. Le nuove regole, in sostanza, permetteranno agli operatori di sapere quanto è già disponibile e di accedervi a condizioni economiche eque e ragionevoli.

Come seconda priorità, le nuove misure si concentrano sul coordinamento delle opere di ingegneria civile, semplificando la negoziazione di accordi tra operatori e proprietari delle infrastrutture atte ad ospitare anche elementi delle reti di comunicazione – quali i servizi di energia elettrica, gas, acqua, fognature, riscaldamento e trasporti. Sarà così possibile tagliare i costi e anche evitare ai cittadini il fastidio di continui lavori sulle strade.

 

Il taglio della burocrazia, è quindi un altro punto fondamentale del nuovo regolamento, che prevede la semplificazione delle procedure autorizzative – ora lente e complesse – soprattutto per quanto riguarda pali e antenne, sostituendole con un sistema automatico di concessione o rifiuto entro sei mesi e attivando uno sportello unico per la presentazione delle domande.

Last but not least, le nuove disposizioni prevedono anche che tutti i nuovi edifici e quelli che siano sottoposti a importanti lavori di ristrutturazione, siano predisposti per la banda larga ad alta velocità.

 

L’endorsement degli Stati membri è stato accolto con molta soddisfazione dal Commissario Ue Neelie Kroes, che ha ribadito che le reti a banda larga siano la spina dorsale delle moderne economie.

Le misure contenute nella Direttiva “porteranno la fibra ottica più vicino ai cittadini europei, soprattutto quelli che vivono nelle aree più remote, dove la realizzazione delle infrastrutture è molto costosa. Significherà anche meno scavi e meno disagi per i cittadini”.

 

La Commissione è anche impegnata per far sì che i servizi di identificazione elettronica siano interoperabili tra un paese e l’altro. Il Regolamento adottato ieri dal Coreper garantirà che i cittadini e le imprese possano utilizzare i loro regimi nazionali di identificazione elettronica (eID) per accedere ai servizi pubblici negli altri paesi dell’UE in cui la eID è disponibile. Crea inoltre un mercato interno per le firme elettroniche e i servizi fiduciari online connessi.

Si tratta, secondo la Kroes di “un passo fondamentale verso il completamento del mercato unico digitale”.