HSBC: dal consolidamento del mercato tlc vantaggi anche per i consumatori

di Alessandra Talarico |

‘Il consolidamento nelle tlc mobili è una scommessa vincente per gli operatori e i consumatori’, dicono gli analisti. L’Antitrust europeo dovrà quindi considerare anche questo aspetto nelle valutazioni in corso sulle operazioni in Germania e Irlanda.

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L’Antitrust europeo dovrebbe cambiare atteggiamento nei confronti del trend di consolidamento in atto nel mercato delle telecomunicazioni, per valutare – nella formulazione dei suoi interventi pro o contro – non solo la riduzione dell’intensità competitiva ma anche i guadagni in termini di dinamicità comportati da una fusione, e concentrandosi non tanto sui prossimi due o tre anni, quanto sugli effetti sul lungo periodo poiché gli investimenti nelle reti ci mettono un bel po’ prima di portare i loro frutti.

E’ quanto emerge da un rapporto della banca d’affari HSBC intitolato, non a caso, ‘Super collider’, dal nome dell’acceleratore di particelle situato presso il Cern di Ginevra e che tanta inquietudine aveva suscitato prima di diventare fonte di orgoglio per l’Europa.

Paure e timori stanno investendo anche la nuova ondata di fusioni e acquisizioni in corso in Europa e su cui l’Antitrust europeo è chiamato a pronunciarsi. Due, al momento, le operazioni al vaglio di Bruxelles: in Irlanda tra O2 e Hutchison e in Germania tra E-Plus e Telefonica.

In vista di questi due ‘verdetti’ – il primo arriverà ad aprile, il secondo a maggio – gli analisti di HSBC suggeriscono la necessità di “una politica industriale meglio articolata per il settore”, indicando che questo è ciò che più manca oggi.

 

Al momento, quando si tratta di autorizzare o meno la fusione tra due operatori tlc, l’Europa, secondo gli analisti, è frenata dalla prospettiva che l’operazione comporti un aumento dei prezzi al consumo dei servizi mobili. Eppure, secondo gli analisti HSBC, “il consolidamento europeo nel settore delle telecomunicazioni mobili è una scommessa vincente per gli operatori come per i consumatori”.

La base del ragionamento è molto semplice: se due operatori mobili si fondono, potranno investire di più nelle reti. Il consumatore ne trarrà un vantaggio superiore all’inconveniente dell’aumento dei prezzi, inevitabile quando la concorrenza diminuisce.

 

Spiegano ancora analisti che se il costo di produzione di un pacchetto di servizi mobile sta a 70 e il margine dell’operatore è a 30, moltiplicando il numero degli operatori non si ottiene che la cancellazione di questo margine, niente di più. Si tratta inoltre di una valutazione di breve respiro poiché il rischio concreto è di spingere l’operatore fuori dal mercato. Al contrario, la modernizzazione delle reti permette di “ingrandire la torta” e non solo sul versante consumer.

 

Come esempio pratico di questa tesi, HSBC porta quello dell’Austria, dove il numero di operatori è passato da 4 a 3. Una ‘restrizione’ che ha generato un aumento dell’Arpu dal 6% all’11%. Considerando il prezzo unitario delle comunicazioni, ossia l’Arpu rapportato al volume dei dati e dei minuti effettivamente consumati da ciascun cliente, gli analisti notano che “gli operatori austriaci hanno aumentato alcune tariffe ma concentrandosi sull’entry level, laddove, cioè, il livello dei prezzi era troppo basso per essere sostenibile. Gli operatori, inoltre, hanno arricchito le loro offerte con il risultato che il prezzo unitario è in effetti diminuito”.

 

Per HSBC, insomma, un aumento in bolletta è il prezzo da pagare per uscire dallo stallo che sta immobilizzando il mercato tlc europeo. Guardando oltreoceano, poi, si evince come gli americani siano disposti a pagare nettamente di più per i servizi mobili rispetto agli europei (secondo la Gsma l’abbonamento medio mensile Usa costa 69 dollari contro i 38 in Europa) ma bisogna anche tenere d’occhio l’uso dei servizi, che è considerevolmente più alto, in particolare per quel che riguarda i dati. Secondo stime di Cisco, quest’anno i consumatori americani consumeranno il doppio dei dati di quelli europei (810 MB contro 415) e il gap si amplierà col passare del tempo.

 

Bisognerà comunque aspettare ancora un altro paio di mesi per capire quali saranno le valutazioni di Bruxelles.