RAI: ecco la guida pratica alla tv digitale. 4K e 3D gli standard del futuro

di Flavio Fabbri |

Guida pratica per illustrare a consumatori e imprese le potenzialità della tv digitale in HD/4K, del 3D e dell’interattività. Angelo Cardani: ‘Il digitale è una tecnologia rivoluzionaria, servono più mercato, alfabetizzazione e lungimiranza politica’.

Italia


Conferenza CEI

Presentata stamane presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) la Guida pratica “Radio e Televisione Digitale: Interattività, TV ad Alta Definizione e 3D“, pubblicata dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).

 

Un’iniziativa di primaria importanza nel contesto tecnologico, culturale ed economico che stiamo vivendo, incentrata sugli apparati, i sistemi e gli apparecchi di telecomunicazione digitale, tra cui i tradizionali mezzi di comunicazione radiotelevisivi.

 

La Guida, prodotta dal Comitato Tecnico CEI, presieduto da Strategie Tecnologiche Rai, ha lo scopo di illustrare a cittadini ed imprese le potenzialità tecnologiche della televisione digitale, della radio e della multimedialità. Il documento, che vede la prefazione del Presidente del CNR , Prof. Luigi Nicolais, è stato realizzato in collaborazione anche con le associazioni di Categoria: Confindustria, CNA, Confartigianato e ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari).

 

L’evento si è svolto presso la storica Sala Marconi del CNR e la presentazione del volume è stata affidata allo stesso Nicolais, il quale ha precisato: “Avremmo bisogno nell’immediato di riscrivere le regole e reingegnerizzare i processi, non adatti all’innovazione digitale. Servono leggi nuove, interoperabilità, scambio rapido di dati. La televisione digitale consente di diffondere nuove forme di conoscenza e socialità“.

 

Dobbiamo sapere gestire i cambiamenti tecnologici e culturali, ha ribadito il presidente: “Il CNR sta lavorando in maniera attiva per mettere assieme tali sistemi, continuando a formare ricercatori e professionisti, per elevare la capacità di filtrare le informazioni. La semplificazione di tali processi, la realizzazione di smart community, le reti intelligenti, l’alfabetizzazione informatica e digitale, sono dei processi tecnologici e sociali che devono garantire progresso e inclusione, soprattutto nei confronti dei giovani. Il CNR ha un ruolo cerniera tra le istituzioni, le aziende e i cittadini. Un Paese che fa ricerca è un Paese più competitivo sui mercati internazionali“.

 

Il passaggio dal digitale all’analogico sta continuando speditamente nel nostro Paese e tecnicamente può dirsi concluso, ma c’è bisogno di nuove infrastrutture per poterne sfruttare a pieno il potenziale. “Il cittadino che acquista prodotti e tecnologia digitale ha necessità di qualche riferimento tecnico per comprenderne il linguaggio e seguirne l’evoluzione sul mercato – ha dichiarato Eugenio Di Marino, Presidente CEI – ecco allora l’importanza di una guida per consumatori, per famiglie e per operatori del ramo, che così hanno un punto di riferimento specialistico“.

 

Un documento di alto profilo divulgativo, frutto del lavoro del Comitato CEI 100, dedicato alla normazione di livello nazionale ed internazionale. Le norme si sono sviluppate guardando i prodotti che arrivavano sul mercato. Negli ultimi anni, nonostante le resistenze di molte aziende di rilievo, si è sentita forte la spinta verso l’interoperabilità dei sistemi. 

 

La televisione digitale ha raggiunto una diffusione capillare in Italia ed i segnali televisivi sono ormai disponibili su tutta una serie di dispositivi mobili come i tablet e gli smartphone. Il progresso tecnologico non ha solo permesso la ricezione su una pluralità di apparati, ma ha anche determinato un’evoluzione straordinaria della qualità del segnale televisivo digitale che permette ora la visione di contenuti in alta definizione e con effetti stereoscopici (3D).

 

La Guida ha l’obiettivo di agevolare la comprensione e l’uso delle nuove tecnologie nel lavoro e nella vita quotidiana, ed è ordinata in due sezioni: la prima, maggiormente discorsiva, è rivolta a tutti gli utenti, non necessariamente esperti di tecnologie; la seconda parte è invece dedicata all’analisi delle leggi di settore ed alle norme tecniche, nonché alle risposte ai problemi e ai quesiti più comuni. Vi sono, inoltre, quattro pratiche schede staccabili che trattano argomenti di interesse per la realizzazione dei sistemi di ricezione televisiva: A) collaudo, B) documentazione tecnica, C) gara d’appalto e D) dichiarazione di conformità.

Come ha annunciato ieri il presidente americano Barack Obama, la competitività sui mercati si conquista innovando, formando e puntando sempre sulla qualità. Tre elementi chiave che valgono per tutti, Italia compresa.

 

La guida va intesa anche come un aiuto al mercato, illustrando a cittadini e imprese le potenzialità dell’ecosistema digitale. Obiettivo principale è contribuire all’alfabetizzazione del Paese, come chiesto dall’Agenda Digitale Italiana“, ha specificato nel suo intervento Luigi Rocchi, Presidente Comitato Tecnico CEI. “Questa tratta le leggi di settore e norme tecniche, con focus sulle problematiche più comuni (connessioni di dispositivi elettronici al tv, utilizzo del decoder), sulle specifiche tecniche del 3D e dell’HD. Tutti abbiamo ormai smartphone e tablet – ha continuato Rocchi – e questi si interfacciano con le nuove televisioni digitali, permettendo agli utenti di sfruttare al meglio la tecnologia digitale, con la sua ampia offerta di contenuti e servizi. La guida ha il fine di aiutare l’utente ad immergersi in tale ecosistema, rendendolo più accessibile“.

 

Un ulteriore approfondimento degli argomenti tecnici e dei dati relativi all’economia digitale è stato portato avanti nella Tavola rotonda, a cui hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, della ricerca, del mondo aziendale.

 

È fondamentale orientare i consumatori in un mercato tecnologico ampio com’è quello del digitale, ha suggerito Oscar Cicchetti, membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Digitale: “Il 4K sta arrivando. Gli apparecchi e gli schermi sono pronti. Tutti i nuovi lanci di smartphone e altri smart device di alta gamma, previsti nei prossimi mesi, hanno la videocamera 4K integrata. A giugno i campionati del mondo in Brasile saranno trasmessi in 4K. Cominciano ad essere disponibili software per riconfigurare il full HD in 4K e il 2015 sarà l’anno del boom di tale tecnologia“.  

 

Cambia l’esperienza televisiva e lo spettatore può scegliere sempre di più, in termini di tempo e di quantità, su ‘quando e come vedere un programma’. Dal multiscreen al multitasking (o social tv), l’utente diventa padrone del palinsesto televisivo. “C’è solo da attendere l’arrivo dei format dedicati“: documentari, approfondimento, giochi, film, tg, talk show, serial televisivi. Un panorama ricco di opportunità per nuove professioni e opportunità di business (sviluppare app, OS, produrre contenuti, distribuirli, ecc.). “L’industria dei contenuti si trasformerà per prima e ci saranno nuovi modelli di retail e servizio al cliente“, ha detto infine Cicchetti.

 

La televisione digitale, con l’attivazione del primo multiplex Rai, compie 10 anni in Italia.  Ormai è da più di un anno che tale tecnologia ha raggiunto la sua massima copertura sul territorio nazionale. “La FUB ha svolto un ruolo chiave in termini tecnologici e operativi nella fase di switch-off di ogni singola regione e per tutte le fasce sociali della popolazione – ha ricordato Alessandro Luciano, Presidente Fondazione Ugo Bordoni. “Nel tempo sono stati affrontati tutti i problemi che si sono presentati, come ad esempio quelli legati alle interferenze sui segnali tv, le procedure di gestione degli interventi, portando avanti accordi bilaterali con Francia e Gran Bretagna, con l’obiettivo di arrivare alla banda 700 MHZ che dovrebbe passare ai servizi mobili“.

 

Proprio oggi Il vice ministro dello sviluppo economico ha annunciato delle rilevanti novità sull’asta di assegnazione di tale banda.

 

Ci sono le tv connesse alla bada larga che già preannunciano una competizione aspra tra broadcaster e OTT – ha sottolineato Luciano – ma l’industria dei contenuti è un mercato ricco di occasioni per le aziende. Serve anche per il nostro Paese una solida industria di settore, che già ha molto lavoro con il recupero delle grandi Teche RAI, riversandole in digitale“.

 

È chiaro che siamo di fronte ad una nuova fase della politica economica ed industriale italiana ed europea. I temi su cui lavorare e darsi delle regole sono l’open data e i big data. “Il digitale, oltre l’industria dei contenuti, impatta ormai in maniera decisa sulla sanità, sulla logistica, sulle amministrazioni pubbliche e le aziende dei servizi e dell’industria manifatturiera – ha ribadito Agostino Ragosa, Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale – il futuro della nuova occupazione è nel mercato digitale, ma serve un piano serio di alfabetizzazione. L’Agid ha chiamato al tavolo tutti gli stakeholders, i sindacati e le associazioni, perché servono subito nuove competenze. Solo in Europa mancano oltre 1 milione di competenze (in Italia circa 120 mila) per rendere operativo il nuovo paradigma tecnologico ed economico“.  

 

Le competenze a cui si riferisce Ragosa sono relative a circa 30 profili professionali ben definiti, ma nessuno di questi è già inserito nei contratti di lavoro. Il mondo della formazione e della scuola va fatto partecipare a tale processo di trasformazione del mondo e del mercato, compreso il Miur, Confindustria, i sindacati e altri soggetti decisivi. La Rai stessa è inclusa, per comunicare alla popolazione, come in passato è già successo, cosa sta succedendo e verso quale orizzonte ci stiamo muovendo. Presto, ha annunciato il dg AgiD, sarà creato un nuovo canale Rai dedicato proprio a tale argomento: come si usa il digitale e a cosa può servire.

 

Per questo deve essere garantito a tutti l’accesso a tale gamma di servizi e il Governo sta per emanare un decreto sull’identità digitale, con la regolamentazione di tale servizio e l’ufficializzazione dell’indentity provider“, ha spiegato Ragosa.

 

Il dialogo con l’Europa è sempre aperto e in sede comunitaria si sta discutendo tali argomenti, anche in chiave di standardizzazione, riduzione dei costi e sicurezza. Il semestre a guida italiana ci permetterà di lavorare in profondità e di presentare proposte innovative. “Il digitale è centrale e noi non possiamo più sprecare i fondi che l’Ue ci mette a disposizione“, come nell’anno passato quando non siamo riusciti a spendere diversi miliardi di euro, rimandandoli indietro.  “Ci sono 60 miliardi di euro di Horizon 2014-2020 per innovare il paese e produrre piani regionali digitali per ammodernare l’intero territorio nazionale. C’è da innovare l’intera infrastruttura PA, dal punto di vista dei servizi di epayment e ebanking, ad esempio, che attualmente ci costa 5 mld l’anno di manutenzione del vecchio, togliendo risorse al nuovo“.

 

L’ICT pubblico è un investimento essenziale per la contabilità pubblica, come ha dichiarato anche Raffaele Squitieri, presidente della Corte di Conti: ‘L’ICT non deve essere più considerato un mero costo’.

 

Con la velocizzazione dell’innovazione tecnologica “la ricerca universitaria può dare un grande contributo in chiave di sicurezza e di qualità dei servizi di convergenza delle comunicazioni elettroniche che ormai coinvolgono non solo case e uffici, ma anche locali pubblici e persino le nostre automobili“, ha precisato Enrico Del Re, Presidente CNIT.

 

La rivoluzione digitale avanza e pervade il nostro quotidiano, a partire da quello domestico. Tutte le case italiane sono dotate di un contatore digitale ed elettronico, ha detto Livio Gallo, Direttore Divisione Infrastrutture e Reti del Gruppo Enel, che ha illustrato al pubblico in cosa consiste uno smart meter e quindi una smart grid. Due importanti traguardi tecnologici a cui si aggiungono la gestione delle fonti rinnovabili integrate (500 mila impianti) alla rete tradizionale; le previsione dei consumi, la distribuzione intelligente dei flussi, il sistemi di big data per elaborare tutte le informazioni; coinvolgere cittadini e clienti nel mercato dell’energia connettendoli al sistema di generazione e distribuzione per ridurre i consumi abitativi; alimentazione della rete di stazioni per ricarica di veicoli elettrici, strategici per la mobilità sostenibile urbana; abilitare le smart city e puntare alla convergenza delle reti e dei servizi.

 

E a proposito di smart city, Marco Conti, Direttore dipartimento DIITET CNR, “questa si compone di dati, reti e di un sistema nervoso ICT. Per far lavorare bene tale organismo servono interoperabilità e scambio dati continuo, su una piattaforma orizzontale per l’elaborazione di big data. Anche la tv fa parte di tale ecosistema informativo, inserendosi nei canali informativi a cui tutto il sistema si connette in ogni momento. La tv torna ad avere un ruolo chiave per avvicinare il cittadino all’innovazione e l’evoluzione culturale per nuovi modelli di interpretazione della realtà: sempre più multimediale, interattiva, real time, multiscreen e semplificata. L’integrazione di tv e internet apre nuovi spazi alla sperimentazione e alla ricerca“.

 

Roberto Bacci, Segretario Generale CEI, ha aggiunto: “La condivisione dei dati e l’interoperabilità sono due elementi chiave per lo sviluppo rapido e l’innovazione economica e tecnologica del Paese e in ambito internazionale. Ovviamente in tale contesto massimo deve essere li livello di sicurezza offerto a cittadini, consumatori e aziende“.  

 

In conclusione, l’Italia ha un ritardo grave nei confronti dei partner europei e del resto del mondo avanzato, per ragioni storiche e per precise volontà politiche. Questo fa si che l’offerta sta cercando disperatamente una domanda che è ancora bassa, in larga parte legata ad un’alfabetizzazione digitale troppo scarsa. “La guida è un passo in questa direzione – ha infine spiegato Angelo M. Cardani, Presidente AGCOM – diffondendo conoscenza e cultura digitale tra le famiglie. L’Italia ha vissuto di tv per decenni e questo apparecchio può ancora rappresentare una leva per far nascere una domanda di qualità e per convincere gli operatori che è il momento giusto per investire in questo Paese.  Il tema centrale della crescita digitale è l’interattività con un elevata competizione tra mezzi che fa bene alla qualità dell’offerta. La classe dirigente ha sempre interpretato la tecnologia digitale come qualcosa di non tangibile e su cui non valeva la pena di scommettere. In realtà il digitale è una tecnologia rivoluzionaria, come altre in passato, e sottovalutarne il potenziale condanna l’intero Sistema Paese all’arretratezza“.

 

La Guida è disponibile presso tutti i punti vendita CEI e su CEI Webstore per l’acquisto online.