Data protection, ETNO: ‘Accelerare su riforma della Direttiva Ue’

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ETNO, l’associazione che riunisce i principali operatori telefonici europei, sottolinea, in particolare, l’urgenza di garantire regole uguali per tutti e maggiore certezza giuridica alle imprese di settore.

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Si è celebrata ieri la giornata della protezione dei dati personali, voluta dalla Commissione europea per tenere alta l’attenzione sull’esigenza di tutelare in modo rigoroso le informazioni che sempre più numerose circolano in rete dal monitoraggio indiscriminato da parte di aziende e agenzie governative (vedi scandalo Datagate).

Nel corso del suo intervento, il Commissario Ue alla Giustizia, Viviane Reding ha ribadito la necessità di accelerare il completamento del lavoro legislativo sulla riforma della Direttiva ‘data protection’: le norme attualmente in vigore in Europa, infatti, risalgono al 1995 e non sono adatte all’era digitale. Occorre cambiare le regole e in fretta. E su questo punto si è detto d’accordo anche ETNO, l’associazione che riunisce i principali operatori telefonici europei, che sottolinea, in particolare, l’urgenza di garantire regole uguali per tutti e maggiore certezza giuridica alle imprese di settore.

 

La posizione di ETNO sulla questione della protezione dei dati e non solo è riassumibile nel principio ‘stessi servizi, stesse regole’ ed è pienamente in linea con quanto affermato ieri da Reding, che nel suo discorso ha ricordato che è essenziale, per ridare fiducia ai consumatori, che le norme sulla protezione dei dati personali dovrebbero applicarsi quale che sia la cittadinanza dell’interessato.  “Dato il carattere aperto di internet, non ha senso applicare ai cittadini degli altri paesi criteri diversi rispetto ai propri cittadini”, ha detto il Commissario.

Le regole sul data protection, ha affermato in proposito il presidente del board ETNO, Luigi Gambardella, dovrebbero rispecchiare l’evoluzione dei servizi e dei business model nel contesto digitale.

“Il futuro quadro giuridico comunitario dovrebbe consentire alle aziende responsabili di sbloccare il valore dei dati personali attraverso nuovi servizi che i consumatori stanno chiedendo. In cambio, questi servizi genereranno crescita e nuovi posti di lavoro. Dovrebbero pertanto essere rimossi gli oneri amministrativi ridondanti che non forniscono vantaggi reali agli utenti”, ha affermato Gambardella.

 

Le regole a tutela dei dati personali, insomma, devono esserci ed essere chiare ma non bisogna demonizzare il trasferimento dati internazionale, incluso verso gli Usa, che è essenziale per il buon funzionamento dell’economia di internet.

Per questo, ETNO si dice soddisfatto dell’attuale processo di revisione dell’accordo Safe Harbor sulla riservatezza del trasferimento di dati a fini commerciali tra l’Unione europea e gli Stati Uniti che si può considerare “un’importante occasione per fissare alti standard di privacy a vantaggio dei consumatori e delle imprese”. (A.T.)