Cresce la fiducia dei Ceo italiani, Ict e mercati esteri per agganciare la ripresa

di Paolo Anastasio |

In occasione dell’apertura del World Economico Forum di Davos, l’indagine ‘Global Ceo Survey 2014’ condotta da PwC su un campione significativo di Ceo mondiali evidenzia un crescente clima di fiducia nell’aumento dei ricavi aziendali per il 2014.

Italia


Big Data

Cresce l’ottimismo dei Ceo italiani, che per il 2014 prevedono una ripresa accompagnata da ricavi in crescita (74% dei Ceo intervistati, rispetto al 59% del 2013) trainati in particolare dalla crescita internazionale e da nuovi investimenti in tecnologie per migliorare i processi d’innovazione. E’ quanto emerge dall’indagine Global CEO Survey” di PwC diffusa in occasione dell’incontro annuale aperto oggi del World Economic Forum di Davos, che fotografa il livello di fiducia sullo sviluppo globale e del proprio business. L’indagine è stata condotta su un campione di 1.340 Ceo di 68 paesi, di cui oltre 50 italiani, e il loro punto di vista sulle sfide del mercato di oggi.

 

A livello globale, raddoppiano i Ceo ottimisti sull’economia globale e il 39% confida in una crescita dei ricavi della loro società. Le principali minacce per la ripresa sono rappresentate da un eccesso di regolamentazione e dal deficit di bilancio e politica fiscale, tanto che per due terzi dei Ceo intervistati è necessaria una riforma del sistema fiscale internazionale.

I timori dei Ceo italiani rispecchiano quelli dei colleghi degli altri paesi. In cima alle preoccupazioni ci sono l’aumento del carico fiscale e la risposta governativa alla riduzione del deficit e del debito pubblico, la debole ripartenza della nostra economia.

Sul fronte occupazionale, soltanto il 26% dei Ceo italiani pianifica di aumentare il numero dei dipendenti aziendali contro il 58% dei Ceo tedeschi ed il 59% di quelli francesi.

 

“I Ceo Italiani guardano al 2014 con più fiducia rispetto a quanto emerso nella precedente analisi 12 mesi fa, non solo valutano che la nostra economia possa tornare in territorio positivo in termini di crescita del Pil, ma hanno la consapevolezza di aver saputo lavorare per trasformare la loro società nell’ultimo periodo per competere meglio a livello internazionale – ha detto Nicola Anzivino, Partner, PwC Strategy Group –  Non siamo però alla fine del percorso di rilancio delle nostre società, il tema dell’innovazione di prodotto e processo è ancora al centro dell’agenda dei top manager del nostro Paese. Inoltre, emerge chiaramente la volontà dei nostri Ceo di non lavorare solamente per il breve termine ma anche di avere una prospettiva di sviluppo industriale di medio periodo, come un Ceo intervistato ha detto occorre pensare in prospettiva a 10 anni, pianificare a 5 anni ed agire con un respiro a 3 anni. L’industria italiana nonostante la complessa situazione della nostra  economia continua ad esprimere ottime competenze distintive che hanno successo nei mercati internazionali. Forse è il momento di accelerare con nuove  operazioni di natura straordinaria a livello internazionale o JVs che rafforzino il posizionamento delle aziende italiane sui mercati globali”.

 

Focus sull’Italia

Secondo il sondaggio di PwC, il 74% dei Ceo italiani, (59% l’anno scorso) è fiducioso a 12 mesi sulla crescita dei ricavi della propria società. Il dato è ancor più positivo a 36 mesi dove la percentuale sale all’88% (84% l’anno scorso).

 

Le principali opportunità di sviluppo percepite dai Ceo Italiani riguardano l’innovazione di prodotto e processo (35%) e la crescita sui mercati internazionali sia in quelli attualmente presidiati che in nuovi mercati. Tra i mercati internazionali più attraenti oltre a Cina, Russia e Brasile anche gli Usa e la Germania, ancora in fase di “studio” nel medio periodo Turchia, Indonesia e Messico.

 

Nell’attuale fase di difficoltà economica oltre il 90% dei Ceo italiani si è impegnato in rilevanti attività di riduzione dei costi focalizzandosi soprattutto sul right sizing aziendale per affrontare la crisi del mercato domestico, la necessità di accelerare la crescita internazionale ha portato diverse società italiane a riconsiderare gli attuali partner in relazione a JVs ed alleanze strategiche. Inoltre, solo il 26% dei Ceo Italiani pianifica di aumentare il numero dei dipendenti aziendali contro il 58% dei Ceo tedeschi ed il 59% di quelli Francesi.

 

Nonostante la crisi della nostra economia, aggiunge l’indagine di PwC, molte società italiane hanno saputo reagire trasformando la propria value proposition e cambiando in modo sostanziale la propria organizzazione, ma il cambiamento d’indirizzo strategico non è terminato i Ceo italiani evidenziano di avere attualmente in corso piani  collegati al miglioramento dell’efficienza organizzativa (31%) e dei meccanismi di corporate governance (31%), nuovi investimenti tecnologici (27%) ed un ripensamento delle strategie per la gestione e valorizzazione dei talenti (27%).

 

Tra le principali minacce alla crescita del loro business, i nostri Ceo individuano l’aumento del carico fiscale e la risposta governativa alla riduzione del deficit e del debito pubblico, oltre ovviamente  alla debole ripartenza della nostra economia e dell’Euro zona nei prossimi 12 mesi.