#Datagate, ecco come l’NSA spiava 200 milioni di sms al giorno

di Alessandra Talarico |

Nuove rivelazioni del Guardian danno altri dettagli sull’ampiezza del monitoraggio dell’intelligence Usa, che non si sarebbe limitata a spiare i messaggi di persone sospettate di illeciti ma avrebbe raccolto ‘tutto quello che poteva’.

Stati Uniti


Operazione Dishfire

Nel giorno in cui il presidente Usa Barack Obama procede allo smantellamento del programma di raccolta dei dati telefonici a opera della National Security Agency, continuano a tenere banco le rivelazioni di Edward Snowden sull’ampiezza delle attività di sorveglianza portate avanti dall’intelligence Usa. Secondo le ultime rivelazioni del quotidiano britannico The Guardian – che per primo accese la miccia del Datagate – l’NSA ha raccolto e archiviato almeno 200 milioni di sms al giorno in tutto il mondo.

Lo proverebbero dei documenti top-secret provenienti sempre dall’archivio di Snowden, che si conferma un giacimento inesauribile di sorprese.

 

Il quotidiano britannico, in particolare,  fa riferimento a un documento dell’NSA datato 2011, il cui sottotitolo – ‘Gli sms, una miniera d’oro da sfruttare’ – la dice lunga sugli intenti dell’operazione ‘Dishfire’ di cui avrebbe usufruito anche la GCHQ (l’equivalente britannico dell’NSA). L’agenzia non si sarebbe fermata alle comunicazioni di soggetti sospettati di illeciti, ma avrebbe raccolto praticamente “tutto quello che poteva” in maniera ‘non mirata e ingiustificata’ – dai progetti di viaggio alla rubrica dei contatti e alle transazioni finanziarie.

Oltre alla raccolta dei messaggi, un altro programma battezzato ‘Prefer’ avrebbe quindi condotto un’analisi automatizzata del contenuto dei messaggi, inclusi gli avvisi di chiamate perse, i testi inviati dalle banche o gli alert sulle tariffe di roaming.

In media, riassume il Guardian, ogni giorno l’NSA ha estrapolato dettagli da più di 5 milioni di avvisi di chiamate perse; 1,6 milioni di alert sul roaming (così da avere un quadro chiaro degli spostamenti); oltre 110 mila nomi e più di 800 mila transazioni finanziarie. L’agenzia era anche in grado estrarre i dati di posizione da oltre 76 mila messaggi al giorno, incluse le richieste di indicazioni stradali, di appuntamenti, nonché i messaggi delle agenzie di viaggio inclusi cancellazioni e rinvii di viaggi.

 

Un altro documento della GCHQ dà il senso di quanto estesa poteva essere ogni ricerca Dishfire: agli analisti veniva infatti chiesto di limitare le ricerche a “non più di 1.800 numeri di telefono alla volta”.

Così come l’NSA, anche l’intelligence Britannica rivendica comunque la piena legalità delle operazioni di monitoraggio “condotte nel rispetto della legge e delle nostre regole, che garantiscono che le nostre attività siano autorizzate, necessarie e proporzionate e che vi sia una rigorosa supervisione” viene spiegato in un comunicato.