Privacy, altolà del Garante all’abuso dei dati personali di chi cerca lavoro

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Le verifiche del Garante sono partite a seguito delle segnalazioni degli utenti del sito www.impiego24.it, che lamentavano irregolarità nel trattamento dei dati personali.

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Il Garante Privacy è intervenuto per tutelare la trasparenza e della correttezza nel mercato del lavoro online vietando al sito web www.impiego24.it gestito da Impiego24.it l’utilizzo dei dati personali di oltre 400 mila aspiranti lavoratori raccolti e gestiti in modo illecito.

Le verifiche del Garante sono partite a seguito delle segnalazioni degli utenti del sito, che lamentavano irregolarità nel trattamento dei dati personali e denunciavano il fatto che per poter completare la procedura di registrazione al sito e concorrere così alle offerte di lavoro erano obbligati a dare il consenso, tramite un’opzione preselezionata, alla ricezione di informazioni promozionali per posta, telefono, email, sms.

L’Autorità ha quindi disposto verifiche ispettive da cui è emerso che la società non solo svolgeva attraverso il proprio sito attività di intermediazione (consultazione di un database con centinaia di migliaia di curricula, comunicazione di informazioni sui candidati, invio di offerte di lavoro “su misura”, ecc.) web senza la necessaria autorizzazione ministeriale, ma non aveva neppure conferito, come dovuto, i dati dei candidati a Cliclavoro, il portale del Ministero del lavoro che costituisce la Borsa continua nazionale del lavoro.

L’azienda, quindi, oltre a mettere a disposizione una “bacheca digitale” in cui rendere pubbliche le offerte di lavoro e le candidature, offriva servizi di intermediazione senza fornire agli utenti che si registravano al sito una informativa trasparente con l’indicazione di tutte le operazioni realmente svolte.

 

Oltre ad inibire l’uso dei dati raccolti senza autorizzazione, il Garante ha dichiarato illeciti e ha vietato questi trattamenti perché effettuati in violazione della norma del Codice privacy che garantisce a chiunque la possibilità di esprimere un consenso libero e informato per ogni tipo di operazione che la società intende svolgere.

Dopo l’intervento del Garante la società non potrà più utilizzare le informazioni raccolte né per attività di intermediazione né per attività promozionali.

I dati potranno essere solo conservati in vista di un’eventuale acquisizione da parte dell’autorità giudiziaria o per la tutela dei diritti in sede giudiziaria.

L’Autorità si è riservata l’applicazione di una sanzione amministrativa per l’inidonea informativa agli utenti. (A.T.)