Legnini: ‘Rai tenuta a comunicare gli stipendi’

di Raffaella Natale |

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha risposto così all’interpellanza di Renato Brunetta.

Italia


Giovanni Legnini

Torna a farsi caldo il dibattito sulla trasparenza dei compensi Rai. Stamani il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Giovanni Legnini ha risposto a un’interpellanza del capogruppo di Fi, Renato Brunetta, che sulla questione Rai non demorde.

“Anche la Rai – ha assicurato Legnini – in quanto società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, è tenuta a comunicare alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero dell’Economia il costo annuo del personale comunque utilizzato, con riferimento ai singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo, in conformità a specifiche procedure definite d’intesa con i predetti ministeri“.

 

Legnini ha informato che il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ha già predisposto una prima bozza di documento di lavoro per la definizione delle procedure di acquisizione dei dati utili a soddisfare le necessità informative previste dalla norma, che peraltro riguarda una pluralità di soggetti.

 

Soddisfazione di Brunetta per la risposta di Legnini alla sua interpellanza indirizzata ai ministri Fabrizio Saccomanni e Gianpiero D’Alia in relazione all’applicazione della norma contenuta nel decreto 101 del 2013, sulla razionalizzazione della Pa, che impone alla Rai di comunicare al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio e al ministro dell’Economia e delle finanze, il costo annuo del personale utilizzato, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente e autonomo.

 

In tema di trasparenza, ha ricordato Brunetta, anche l’attuale Contratto di Servizio 2010-2012, tuttora in vigore, all’articolo 27, comma 7, prevede che la Rai pubblichi gli stipendi percepiti dai dipendenti e dai collaboratori, nonché informazioni sui costi della programmazione di servizio pubblico.

“A tutt’oggi – ha sottolineato il deputato di Fi – la Rai risulta inadempiente rispetto all’obbligo in questione, anche dopo pareri espressi in tal senso da parte dell’Antitrust e dal Garante della Privacy”.

 

Brunetta ha osservato che la bozza di Contratto di Servizio per il triennio 2013-2015, attualmente all’esame della Commissione di Vigilanza Rai, prevede soltanto la pubblicazione dei compensi per dati puramente aggregati, in assoluto contrasto rispetto alle puntuali disposizioni di legge contenute nel decreto Pa. La legge parla chiaro e al riguardo, come componente della Commissione di vigilanza Rai presenterò gli opportuni emendamenti per adeguare le previsioni contenute nel contratto di servizio Rai alle disposizioni previste dal decreto Pa, per far sì che la Rai rispetti finalmente l`obbligo di pubblicazione di tutti i singoli compensi.

 

“Mi auguro – ha concluso Brunetta – che al più presto, anche in ragione delle numerose interrogazioni da me presentate e dell’interpellanza urgente di quest’oggi, il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e il Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio possano elaborare le modalità di attuazione della legge che consentano, magari già nelle prossime settimane di rendere finalmente noti i compensi  parte della Rai, a partire proprio da quelli che verranno percepiti dai conduttori del prossimo Festival di Sanremo”.